Dio è bello e ama la bellezza: quando l’Islam non è solo Isis

Dio è bello e ama la bellezza: quando l’Islam non è solo Isis
26 novembre 2016

Dio è bello e ama la bellezza ha detto il profeta dell’Islam Muhammad. Checché ne dica l’Isis in questi giorni di dissolvente perversione di ogni aspetto spirituale per il sufismo, la tradizione esoterica musulmana, l’arte può diventare l’espressione, sia pure imperfetta, sulla terra di questa Bellezza del mondo divino. Come spiega Faouzi Skali, antropologo marocchino nonché profondo conoscitore dell’universo sufi: “Il celebre detto del Profeta, raccolto da Al-Bukhari, che recita ‘Dio è bello e ama la bellezza’ è stato utilizzato dal sufismo per celebrare quelli che considera gli attributi della bellezza: misericordia, gentilezza, generosità e protezione”.

Il sufismo con le sue pratiche di recita del nome di Dio, con i rituali di danza e di canto che inducono a una sorta di enstasi, un’estasi spirituale interiore, ha ispirato generazioni di poeti, musicisti e artisti. In Marocco questa dimensione esoterica, cioè letteralmente interiore, dell’Islam vanta un’antica tradizione che si ricollega al cuore spirituale della nazione. “La poesia sufi e la musica che l’accompagna” prosegue Skali, “intendono entrare in risonanza con ciò viene chiamato ‘l’Occhio del cuore’, l’intuizione metafisica, la Basira, che in un certo senso deve innescare, poco a poco, questo risveglio sinché nel corso degli incontri e delle veglie sufi si coglie la percezione di una Presenza, l’Hadra”. Per i sufi, infatti, Dio è insieme vicino e inaccessibile, un tesoro nascosto, ricoperto di un velo, ma che si trova nel cuore, nel centro dell’essere, di tutti gli esseri. Guidato da un maestro, lo shaykh al vertice di una catena iniziatica, l’aspirante potrà ri-trovare questa Realtà divina, dimenticando il suo io perdendosi nell’amore di Dio. Perché Dio è bello e ama la bellezza, quando l’Islam non è solo Isis…

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