Ancora tensioni nel Pd due giorni dopo le primarie. Ad infiammare ancora di più il dibattito, è il sospetto brogli a Napoli dopo la pubblicazione di un video che mostra degli attivisti che invitano a votare, in cambio di soldi (da 1 a 10 euro), per la candidata dem Valeria Valente, che poi ha vinto nel capoluogo campano. Antonio Bassolino, altro candidato sconfitto alle primarie per poche centinaia di voti, si dice “disgustato dalle immagini del video e anche dalle ridicoli interpretazioni che ne sono state date”. E annuncia: “Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle primarie di domenica. Questo mercimonio – conclude l’ex sindaco partenopeo – è una ferita profonda per tutti quelli che hanno creduto nelle primarie come libera partecipazione democratica”.
Anche il MoVimento 5 Stelle attacca il Pd. Beppe Grillo scrive su Twitter: “Perché il Pd non parla dei brogli e la compravendita voti di Napoli? Tacere significa essere e rimanere complici”. Roberto Fico dal blog chiede a Valeria Valente: “Sta già andando in Procura a denunciare le irregolarità fuori dai seggi? Può fare chiarezza immediatamente su ciò che accaduto ieri a Napoli durante le primarie del Pd che l’hanno vista vincitrice?”. Immediata la replica del Nazareno. “Se saranno accertati singoli e isolati casi di irregolarità, saranno valutati e giudicati con fermezza dagli organismi di garanzia che solo il Pd ha – dice Lorenzo Guerini -. Ciò che non è accettabile è che si mettano in discussione le primarie e i chiari risultati che hanno sancito. Mentre il Pd va in mezzo alle persone a chiedere la loro opinione – aggiunge il vicesegretario del Pd – c’è chi come il M5s seleziona con una manciata di click teleguidati da server milanesi più o meno paralleli, o chi improvvisa gazebo dove si può scegliere un solo candidato, come la destra”.
