A Fico il compito di verificare una maggioranza, Conte sempre in stand by

30 gennaio 2021

Tre giorni per verificare la possibilità di ricostruire la maggioranza giallo-rossa. E’ questa la ‘missione’ che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assegnato al presidente della Camera Roberto Fico, che avrà tempo fino a martedì per cercare una soluzione. E’ l’ultimo appello per Pd, M5s, Leu e Italia viva. Durante le consultazioni, ha sottolineato il capo dello Stato, è emersa “una prospettiva di una maggioranza politica composta dai gruppi che sostenevano il governo precedente” ma questa disponibilità va “doverosamente verificata nella sua concreta praticabilità”. Da qui il mandato a Fico, che sonderà, dunque, solo i partiti del perimetro del governo.

La decisione di Mattarella mette in stand by Giuseppe Conte, che ha seguito lontano da Palazzo Chigi l’evolversi delle consultazioni al Quirinale. Il premier ha presieduto il Consiglio dei ministri che ha, peraltro, preso decisioni rilevanti, come la proroga di un mese dello stop all’invio delle cartelle fiscali. Poi ha lasciato la sede della Presidenza, dove è rientrato solo a sera. Nessun commento o indiscrezione sull’incarico a Fico, ma certo coltiva ancora (forse stasera un po’ di più) la speranza di poter dar vita a un Conte ter. Del resto, la telefonata a Matteo Renzi mostra chiaramente la volontà di cercare una riappacificazione. Ma se questo auspicio si trasformerà in realtà è ancora presto per dirlo. La figura di “mediatore” che assumerà la terza carica dello Stato potrebbe mettere l’avvocato al riparo da ulteriori polemiche, almeno in una prima fase, ma allo stesso tempo potrebbe portare a soluzioni diverse.

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La palla però adesso passa, in prima battuta ai partiti. E il quadro non è semplice, soprattutto in casa M5s, dove l’idea di un rientro di Italia viva manda in fibrillazione l’anima più barricadera, con in testa Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi e Nicola Morra. “Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie”, ha tuonato su Facebook ‘Dibba’ appena ascoltate le parole del capo politico Vito Crimi al Quirinale. Dall’ala aperturista dei pentastellati è subito partita una batteria di dichiarazioni a sostegno della linea di Crimi, ma bisognerà vedere se e quanti ‘pezzi’ potrebbe perdere il Movimento, soprattutto al Senato, in caso di un nuovo abbraccio con i renziani.

Sostegno pieno al tentativo di Fico viene dal Pd, che ribadisce la “disponibilità a sostenere un governo guidato da Giuseppe Conte, con solida base politica e numerica, fondata sulla convergenza delle forze europeiste presenti in Parlamento, dando così vita ad una maggioranza più coesa e rafforzata”. Da parte sua, Matteo Renzi commenta con toni concilianti, dopo le asprezze dei giorni scorsi. “La decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è una scelta saggia – commenta in un post – che Italia Viva onorerà lavorando sui contenuti: vaccini, scuola, lavoro e ovviamente Recovery Plan sono le priorità su cui il Paese si gioca il futuro. Diciamo no alla caccia al parlamentare, diciamo sì alle idee e ai contenuti. No al populismo, sì alla politica”. La sintesi è che il confronto sarà in un primo momento sulle priorità, poi si arriverà al nome. A Renzi certo non dispiacerebbe un cambio alla guida del governo, ma una decisione su questo dipenderà anche dalla situazione che si verrà a creare nel confronto. Insomma, fino a dove potrà spingersi il leader di Italia viva nella sua partita a scacchi non è ancora deciso. askanews

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