Allarme casse Fi, passa la linea dura contro i morosi. Berlusconi, no alla ricandidatura per chi non paga

Allarme casse Fi, passa la linea dura contro i morosi. Berlusconi, no alla ricandidatura per chi non paga
18 gennaio 2017

Entro il 28 febbraio occorrera’ fare chiarezza sui conti di FI. Ovvero le situazioni di morosita’ dovranno rientrare, altrimenti chi non ha pagato le quote spettanti al partito decadra’ dagli incarichi e non sara’ piu’ ricandidato. La riunione dell’ufficio di presidenza tenutasi in serata era stata convocata da Berlusconi per questo motivo. Perche’ occorre prepararsi in vista delle elezioni e rimpinguare le casse. Ovvio poi che il dibattito sia poi scivolato sulla situazione politica. L’ex premier ha letto davanti ai presenti un sondaggio di gradimento delle varie istituzioni: i partiti politici sono all’ultimo posto.

MODERATI DETERMINANTI Colpa di una credibilita’ scesa a dismisura, ma – questo il convincimento del Cavaliere – i grillini sono inadeguati a governare, gli stessi Di Battista e Di Maio non hanno mai guadagnato un centesimo e non hanno alcun titolo. Serve dunque un polo alternativa alla sinistra e al Movimento 5 stelle, “possiamo puntare al 25%”. Tenendo in piedi la coalizione ed infatti alla manifestazione organizzata da Fdi e a cui sara’ presente anche la Lega il partito azzurro inviera’ i due capigruppo. Quindi porte aperte a qualsiasi scenario, anche se il presupposto e’ che senza i moderati non si va da nessuna parte. L’ex presidente del Consiglio, viene riferito, e’ tornato a fare un accenno alla legge proporzionale, spiegando che occorre armonizzare i sistemi di voto e non chiudere le porte a ipotesi di compromesso sulle modifiche all’Italicum.

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DISASTRO RENZI Renzi – la sua premessa – ha fatto un disastro, si e’ precluso la strada della vittoria al referendum facendo decadere l’accordo con FI. Per il segretario dem parole non certo gentili, perche’ non si governa solo con la parlantina. Da Berlusconi – arrivato a Roma con il treno (“L’Alta velocita’ e’ bellissima, d’altra parte l’ho fatta io”) – e’ poi arrivato il compiacimento per la nomina di Tajani alla presidenza dell’Europarlamento e l’auspicio che la Corte di Straburgo gli ridia quell’agibilita’ politica che gli e’ stata sottratta dalla legge Severino. In ogni caso la convinzione e’ che non si andra’ a votare prima di novembre, ci vogliono i tempi tecnici per arrivare ad una legge elettorale che garantisca governabilita’ e rappresentanza.

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