E all’estero continuano a prenderci in giro

E all’estero continuano a prenderci in giro
27 maggio 2018

Più che frecciate, sono colpi di artiglieria pesante. L’Italia continua a essere nel mirino della stampa estera. E non solo. Una vera e propria macchina da guerra s’è schierata contro il nascente governo Lega-M5s. Attacchi che arrivano dagli Stati Uniti all’Europa, con Francia, Gran Bretagna e soprattutto la Germania, in prima linea. “Questo odiatore della Germania dovrebbe entrare nel governo italiano”, spara il giornale tedesco Bild, che paragona il candidato all’Economia, Paolo Savona al greco Yanis Varoufakis, “che nel 2015 portò l’eurocrisi ai massimi livelli innervosendo tutta Europa”. A fargli eco la Sueddeustche Zeitung: “Si ostinano (Lega-M5s, ndr) sul nome dell’eurocritico radicale Paolo Savona”.

Addiritura la stampa tedesca si scaglia contro i libri di Savona, in cui sono state espresse tesi antitedesche e contro l’euro. Legittima la critica, inaccettabile l’entrata a gamba tesa in una fase delicata come la nascita di un governo di uno Stato che dell’Europa ne è a pieno titolo uno dei principali “padri fondatori”. Il pressing tedesco sfiora anche l’incidente diplomatico. L’ambasciatore italiano a Berlino, Pietro Benassi, ha inviato a Spiegelonline una nota, chiedendone la pubblicazione, con la quale stigmatizza fortemente l’articolo “Gli scrocconi di Roma” pubblicato dalla testata tedesca. “La dialettica politica – scrive Benassi – appartiene alla libertà di stampa e al discorso democratico. Ciò che lascia un retrogusto pessimo è il modo in cui questa critica è indirizzata ad un intero popolo”. Anche la satira non fa sconti. Per l’Economist l’Italia è “Serva di due padroni”, con Giuseppe Conte raffigurato nei panni di Arlecchino tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini che discutono.

Per il Frankfurter Allegemeine Zeitung l’Italia è un’Ape-car che si lancia già da un burrone, il cui guidatore fa il gesto dell’ombrello”. “Dare la colpa all’Euro per il mancato sviluppo dell’Italia non aiuta – dice Tobias Piller, corrispondente proprio del Frankfurter Allgemeine, da noi interpellato -. Potrebbe essere l’euro il capro espiatorio degli effetti sgraditi che ha portato la globalizzazione?” E la vignetta? “Gentiloni ha detto – ci spiega Piller -: Attenzione che si rischia di lasciare la strada delle riforme e del risanamento che abbiamo percorso finora, ma fuori da questa strada c’è solo il burrone…”. Dall’altra parte dell’Oceano, arriva puntuale il sermone del New York Times. Lega e M5s, che erano “nemici giurati” ma si sono alleati dopo le elezioni, hanno designato come premier “un professore di diritto chiamato Giuseppe Conte, largamente sconosciuto”. “Ciò che sembra qualificarlo principalmente – scrive il giornale americano – è la sua volontà di eseguire il mandato dei leader dei due partiti”.

Si sono accodati anche i giornali francesi, “Libération” e “Le Monde” nel ritrarci “peggio della Grecia”. Ma i toni francesi non sono quelli tedeschi. “La Francia e l’Europa assistono con grande preoccupazione a questo spettacolo di una coalizione formata da due estremi che arriva al potere – ci dice il corrispondente de Le Figaro, Richard Heuze – E’ come vedere in Francia, il Fronte nazionale di Marine Le Pen fare alleanza con France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon”. Conte è anche nel mirino della stampa britannica. “Genera perplessità, sconosciuto, senza nessuna esperienza, pescato dal nulla, e che dovrà fare il primo ministro di un governo con un programma molto ambizioso- ci dice Gavin Jones, corrispondente della Reuters -. Questo, viene visto molto strano. Tuttavia, hanno ragione Salvini e Di Maio quando dicono almeno fateci partire…”. G. Min.

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