“Caro Beppe, pur apprezzando l’iniziativa di ‘mettere mano’ all’organizzazione interna, Ti chiedo di convocare, nel rispetto della legge, un’assemblea nazionale degli iscritti al nostro movimento politico, per discutere e deliberare”. Lo scrive un gruppo di attivisti al fondatore del Movimento 5 Stelle, sostenendo, di fatto, che altrimenti le modifiche del regolamento e del non statuto di M5S, in votazione sul blog di Grillo fino al 26 ottobre, non sarebbero valide. “In via assolutamente preliminare – si legge nella lettera – l’adozione del metodo di votazione on-line, rendendolo sicuro, trasparente (anche attraverso l’istituzione del registro degli iscritti) e conforme ai principi assembleari, individuando un ente terzo – diverso dal gestore – che ne certifichi la validita’. Solo dopo che gli iscritti avranno discusso e deliberato l’adozione del metodo di votazione on-line, potremo iniziare il percorso di votazione on-line su ogni singolo punto di modifica dello statuto e del regolamento. In caso contrario, il metodo assembleare, l’unico previsto dall’ordinamento italiano, verrebbe irrimediabilmente compromesso, invalidando la meritoria iniziativa”.
“Gli attivisti scontenti in tutta Italia spuntano come funghi con l’intenzione di reclamare i propri diritti, fra questi un’assemblea nazionale”. Lo dice all’Agi, Luca Capriello uno degli attivisti espulsi dal Movimento ma a cui poi la giustizia amministrativa ha dato ragione, sospendendo il provvedimento. Ora gli espulsi, reintegrati per via giudiziaria, hanno scritto una lettera al leader M5S Beppe Grillo: la loro tesi e’ che non si possono cambiare le regole del Movimento senza convocare prima un’assemblea nazionale degli iscritti ne’ basta chiedere di votare la proposta lanciata dallo stesso Grillo solo online, come sempre avviene attraverso il blog del fondatore di M5S. “Abbiamo creato un gruppo su Facebook” per chiedere la convocazione di un’assemblea nazionale “e in poche ore abbiamo raccolto 500 firme” spiega l’avvocato all’Agi. “Vogliamo offrire una via d’uscita perche’ altrimenti le nuove regole rischiano di essere impugnate e bollate come illegittime dall’autorita’ giudiziaria”.
