Pm accusa ingiustamente? Pubbliche scuse. Ecco la proposta di legge della Lega

Pm accusa ingiustamente? Pubbliche scuse. Ecco la proposta di legge della Lega
8 ottobre 2016

Una proposta di legge per “imporre le ‘Pubbliche scuse’ da parte dei pubblici ministeri” a chi “è stato ingiustamente messo alla gogna mediatica su accuse poi risultate infondate”. A depositarla sarà il deputato della Lega Paolo Grimoldi, segretario del Carroccio in Lombardia, sottolineando l'”urgenza” della misura per “restituire piena dignità, anche mediatica”, in casi “di assoluzione o proscioglimento” come quelli di questi giorni a politici o amministratori, da Ignazio Marino a Roberto Cota. “Questo progetto di legge – anticipa – ha l’obiettivo di includere, oltre a coloro che subiscono una detenzione, anche le ingiuste accuse che vedono persone irrimediabilmente danneggiate già nella fase di indagine, in particolare nei casi in cui viene riportata la notizia dai mass media. Infatti, sono pesanti le conseguenze familiari, affettive, professionali, economiche e di immagine per notizie di stampa e servizi televisivi riguardo a coloro che, in qualità di indagati anche senza un provvedimento cautelare, si trovano con il proprio nome in articoli di stampa e servizi televisivi di cronaca giudiziaria”.

“Se in presenza di una detenzione ingiusta o di errore giudiziario l’istituto della riparazione prevede un risarcimento economico a favore della vittima dell’indebita custodia cautelare, il presente progetto di legge – spiega ancora l’esponente della Lega – intende introdurre il provvedimento delle pubbliche scuse da parte della Procura inquirente per chi è stato prosciolto con sentenza irrevocabile perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato o per il procedimento che è stato archiviato”. “Le ‘pubbliche scuse’ – insiste Grimoldi – costituiscono un provvedimento teso a salvaguardare la dignità, l’onore e il rispetto della persona colpita da accuse ingiuste e riabilitarla pienamente davanti all’opinione pubblica. Tale provvedimento non comporta alcun esborso economico per lo Stato, ma rappresenta solo un atto morale di ammissione di responsabilità verso una persona che per l’accusa subita è stata, di fatto, diffamata. Questo provvedimento mira inoltre a responsabilizzare gli stessi pubblici ministeri nell’esercizio della loro azione. “Sono certo che tutte le forze politiche presenti in Parlamento daranno il loro contributo per questa proposta di legge”, conclude.

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