“Banca popolare abbandona Sicilia, 70 esuberi”

21 luglio 2014

“Il Gruppo Banco Popolare abbandona la Sicilia e dichiara 70 esuberi”. A lanciare l’allarme e’ Gino Sammarco, segretario generale Uilca Sicilia. “Molti dipendenti del Banco Popolare Siciliano – lamenta – saranno costretti a fare 200 chilometri al giorno per andare a lavorare. Questa e’ la risultanza del piano industriale del gruppo Banco Popolare che ha dichiarato sostanzialmente la Sicilia territorio ‘non commerciale’. Ventisei filiali siciliane in chiusura interesseranno oltre 100 dipendenti di tutte le province. Tale ristrutturazione aziendale fara’ abbassare le saracinesche a Sciacca, Ribera, Agrigento e Licata, a cinque agenzie in provincia di Catania e a tre in citta’, a due filiali a Messina e a tre in provincia ed inoltre a Palermo e provincia e a Caltanissetta”. “La politica e le istituzioni locali a tutti i livelli, l’Ars nel suo imperturbabile Palazzo, sono in un silenzio imbarazzante mentre in Sicilia – aggiunge il sindacalista – nelle banche si perdono posti di lavoro e le assunzioni vengono fatte solo al Nord, i lavoratori siciliani e i giovani vengono esclusi sempre e comunque dal mercato del lavoro. Solo il sindacato grida all’ingiustizia perche’, siamo molto preoccupati per il futuro di chi sara’ costretto forse ad esodi obbligatori e penalizzanti, ma certamente a pendolarismi costosi ed estenuanti che in Sicilia sono ancora resi piu’ gravosi da una rete viaria e ferroviaria inadeguata”. “Ci aspettiamo dunque – conclude Sammarco – di essere affiancati dalle istituzioni nella battaglia che il sindacato fara’ affinche’ le aziende bancarie in Sicilia non fuggano, non dichiarino soltanto esuberi, ma tornino ad investire sul territorio, finanziando idee e progetti, difendendo i posti di lavoro, liberando famiglie e imprese dal giogo dell’usura ed assumendo i nostri ragazzi”.

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