Berlusconi nega inciuci, ma guarda a tavolo su legge elettorale. Pronta a esplodere la mina primarie

Berlusconi nega inciuci, ma guarda a tavolo su legge elettorale. Pronta a esplodere la mina primarie
6 dicembre 2016

Non scoprire troppo le proprie carte, sottraendosi però allo stesso tempo all’accusa di inciucio, anche per non lasciare praterie a Matteo Salvini. Dentro e fuori Forza Italia. Silvio Berlusconi se la prende comoda prima di commentare ufficialmente, con una nota che arriva quasi 24 ore dopo, l’esito del referendum costituzionale. “Tocca al Pd – dice – fare un nuovo governo” che “metta in sicurezza” i conti pubblici e si occupi della legge elettorale. Di fatto, il leader azzurro rimanda la palla nel campo democratico e si mette in attesa delle prossime mosse di Matteo Renzi. La giornata l’ha trascorsa ad Arcore impegnato come ogni lunedì in riunioni con famiglia e vertici delle aziende. Per oggi, però, ha convocato i dirigenti azzurri per fare il punto della situazione. Sin da ora, però, il Cavaliere ci tiene a eliminare l’ipotesi di un governo che abbia l’appoggio, interno o esterno che sia, del suo partito.

Anche se continua a mostrarsi molto più attento dei suoi alleati di centrodestra alle sorti dell’Italicum. L’idea, spiegano fonti azzurre, è infatti quella di lasciare che il prossimo esecutivo sia una faccenda tutta interna ai dem, mettendo però sul tavolo la propria disponibilità a discutere di legge elettorale. “Partecipare a un governicchio che al massimo può durare un anno – spiega un ex ministro berlusconiano – non comporta per noi alcun vantaggio, altra cosa è partecipare alla scrittura delle regole del gioco”. Con la sua nota, inoltre, Berlusconi ‘congela’ anche il rischio di una deflagrazione del suo partito. Salvini sin da subito ha messo il cappello sulla vittoria referendaria chiedendo che si vada al voto immediatamente: una linea su cui si ritrovano pezzi del suo partito a cominciare da Giovanni Toti.

Leggi anche:
Guerra in Medio Oriente: il bastone e la carota, la strategia ambivalente di Netanyahu

Il leader di Forza Italia ha un po’ meno fretta, anche perché – continuano a ripetere i suoi – davvero è convinto che nel frattempo possa arrivare quella sentenza della corte di Strasburgo che gli consentirebbe di giocarsi in prima linea la prossima sfida elettorale. Tuttavia, si appella alla “saggezza” di Mattarella – anche in virtù di contatti gestiti dal solito Gianni Letta – perché al più presto ci sia a palazzo Chigi un esecutivo eletto dai cittadini. “Abbiamo fiducia – afferma – nel ruolo di garante del Capo dello Stato che vigilerà certamente su questa fase delicata con equilibrio e imparzialità. Siamo certi che il presidente della Repubblica saprà individuare la soluzione più corretta per assicurare agli italiani in tempi brevi la possibilità di votare”. Nel centrodestra, tuttavia, la tempesta resta dietro l’angolo. Non solo a causa del diverso approccio rispetto alla legge elettorale, ma anche perché sul tavolo resta la mina delle primarie, destinata a esplodere già nelle prossime settimane.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti