Brexit, cosa accade dopo la sentenza dell’Alta Corte? Ecco gli scenari possibile

Brexit, cosa accade dopo la sentenza dell’Alta Corte? Ecco gli scenari possibile
3 novembre 2016

Il governo di Theresa May è stato sconfitto dalla sentenza dell’Alta Corte britannica, che ha stabilito che non potrà avviare le procedure di uscita della Gran Bretagna dalla Ue senza aver consultato il Parlamento. Ecco in quattro punti quali sono le conseguenze concrete della sentenza del tribunale presieduto da Lord Thomas.

– Potrà fermare la Brexit? Quasi certamente no, ma ora la situazione è molto più confusa. Molti parlamentari dicono che con la sua sentenza l’Alta Corte ha aperto una crisi costituzionale senza indicarne una via d’uscita. C’è anche il rischio che il fossato tra chi vuole Londra fuori dalla Ue e chi la vuole dentro l’Unione si allarghi, dato che i fautori della Brexit potrebbero interpretare la sentenza come un disperato tentativo delle élite di rovesciare la volontà popolare. Il governo ha annunciato un ricorso e può rivolgersi direttamente alla Corte suprema, che ha già liberato al sua agenda per il 7 e 8 dicembre. Tutti gli 11 giudici in carica avranno al possibilità di decidere su una questione che va al cuore della Costituzione britannica, che non è mai stata scritta. Non è per nulla certo che la Corte suprema sposi la posizione dell’Alta Corte sul tema.

– Con quale modalità il Parlamento verrà consultato? Un semplice sì o no, una specie di referendum tra parlamentari, sarà sufficiente? O dovrà esserci un testo di legge da votare? I promotori del ricorso accolto dall’Alta Corte hanno sostenuto che è costituzionalmente impossibile cambiare la legge britannica (come accadrebbe in caso di Brexit) senza un atto del Parlamento.
Se ci sarà un testo di legge che verrà esaminato passo passo dai Comuni e dai Lord la battaglia potrebbe essere lunga e feroce. Se basterà un sì o un no, il voto avrà tempi brevi e ala tabella di marcia fissata da Theresa May, l’avvio delle procedure entro fine marzo, potrà essere rispettata.

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– Come voterebbero i parlamentari? Non è chiaro, la maggiori parte dei parlamentari ha sostenuto il “remain”, ma rappresenta collegi in cui ha vinto il “leave”. E questo va al cuore del funzionamento della Costituzione britannica: se i parlamentari devono votare secondo la volontà dei loro elettori e secondo la loro coscienza (lasciando agli elettori la scelta se confermarli con le prossime elezioni). Il ‘leave’ ha vinto nel 70% dei collegi che hanno eletto deputati laburisti, perciò sarebbe un suicido politico per i parlamentari laburisti ribellarsi o astenersi. Una scelta che aprirebbe all’Ukip un’autostrada verso Westminster.

– La sentenza aumenta le probabilità di elezioni anticipate? Sì, deve. E’ una delle possibilità che i parlamentari hanno per risolvere il conflitto tra ciò che pensano sia l’interesse del Paese e ciò che gli elettori pensano. Tuttavia il partito laburista, ai minimi storici nei sondaggi, non gradirebbe l’idea e per andare al voto anticipato serve una maggioranza dei due terzi dei Comuni.

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