Cala il sipario su Rio 2016, un gigantesco carnevale per la cerimonia di chiusura e l’arrivederci a Tokio 2020

Cala il sipario su Rio 2016, un gigantesco carnevale per la cerimonia di chiusura e l’arrivederci a Tokio 2020
21 agosto 2016

di Giuseppe Novelli

carnevale rio3Addio Rio, arrivederci a Tokyo. I Giochi Olimpici di Rio de Janeiro si concluderanno oggi con un grande “carnevale” sulla pista del mitico stadio Maracanà, con samba ed effetti pirotecnici che accompagneranno la cerimonia di chiusura. Quasi 2 ore e mezza di spettacolo. L’inizio è previsto per le 20 locali (l’1 di domani in Italia), mentre i fuochi di artificio dovrebbero terminare due ore e mezza dopo. Gli occhi di tutti saranno sulla sedia vuota di Michel Temer, il presidente ad interim fischiato in occasione della cerimonia di apertura, che “ha trascorso il fine settimana a Brasilia”, secondo il suo ufficio stampa. A Rodrigo Maia, presidente dell’assemblea nazionale, spetterà il compito di rimpiazzarlo. Nelle tribune, almeno otto capi di stato stranieri assisteranno alla cerimonia, tra i quali il primo ministro del Giappone Shinzo Abe, il cui Paese ospiterà i prossimi Giochi nel 2020, e il suo omologo ungherese Viktor Orban (Budapest è una delle città che aspirano a organizzare quelli del 2024, come Roma). La musica brasiliana monopolizzerà ancora una volta lo spettacolo, come nel corso della cerimonia di apertura. Gli atleti faranno il loro ingresso nello stadio senza ordine di protocollo, come da abitudine. Seguiranno il tradizionale podio della maratona maschile e la presentazione degli atleti eletti al Comitato olimoico internazionale (Cio), tra i quali la ‘zarina’ russa Yelena Isinbayeva. Una volta ringraziati i volontari, Rio restituirà la bandiera olimpica alla città che organizzerà i Giochi del 2020, Tokyo, che avrà qualche minuto per dare un’anticipazione di quelle che saranno le sue Olimpiadi, prima dei discorsi ufficiali. Il presidente del Comitato organizzatore dei Giochi del 2016, Carlos Nuzman, e poi il presidente del Cio, Thomas Bach, prenderanno la parola.

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I Giochi Olimpici di Rio de Janeiro sono stati “emblematici” e i brasiliani ospiti “notevoli”. Lo ha sottolineato il presidente del Cio, Thomas Bach, malgrado gli impianti tutt’altro che sold-out e i problemi legati al doping. Interpellato per sapere se, con il senno di poi, avrebbe di nuovo assegnato l’organizzazione dei Giochi alla città brasiliana, Bach ha risposto con un “sì” convinto. Ha in seguito reso omaggio al sindaco di Rio, Eduardo Paes, senza pronunciare invce il nome di Carlos Nuzman, presidente del Comitato organizzatore. Per il presidente tedesco del Cio, Rio ha organizzato “Giochi emblematici” e “i brasiliani sono stati ospiti notevoli, uniti nei Giochi Olimpici”. Le Olimpiadi, la preparazione delle quali è stata turbata dalla crisi economica e politica che ha colpito il Brasile, “consegneranno un’enorme eredità, in termini di infrastrutture”, ha ancora affermato Bach, che ha sottolineato anche che grazie ai Giochi Rio è notevolmente migliorata tra le altre cose nelle “infrastrutture dei rapporti, cui ha ormai accesso il 63 per cento degli abitanti”. I Giochi “hanno dimostrato che è possibile organizzare Olimpiadi in un Paese che ha un pil tra i più elevati”, ha ancora detto il presidente del Cio. Sul piano sportivo, caratterizzato da un livello molto elevato, la manifestazione è stata dominata “da atleti icone come Michael Phelps o Usain Bolt” o quelli che lo sono diventati come “i membri della squadra olimpica dei rifugiati, trattati come star al Villaggio Olimpico”.

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