Carlo Ancelotti è il nuovo ct del Brasile: la sfida più emozionante della sua carriera

Il calcio mondiale ha un nuovo protagonista, e questa volta non si tratta di un giocatore, ma di un allenatore destinato a scrivere un’altra pagina di storia. Carlo Ancelotti, il tecnico più titolato del pianeta, ha accettato la sfida più ambiziosa della sua straordinaria carriera: guidare il Brasile.

La Confederazione Brasiliana di Calcio (CBF) ha ufficializzato oggi l’ingaggio dell’italiano, che prenderà le redini della Seleção a partire dal 26 maggio, subito dopo l’ultimo impegno con il Real Madrid in Liga contro la Real Sociedad. Un addio annunciato, quello al club bianco, ma che ora lascia spazio a un’avventura senza precedenti.

Il Brasile punta sul campione

Ancelotti, con i suoi 25 trofei vinti tra club e nazionali, tra cui quattro Champions League e campionati in Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna, diventa il primo europeo a sedere sulla panchina della nazionale verdeoro in pianta stabile. Un segnale forte da parte della CBF, che dopo il deludente ciclo post-Qatar 2022 ha deciso di puntare su un nome di assoluto prestigio.

“Portare Ancelotti in Brasile non è solo una scelta tattica, ma una dichiarazione d’intenti al mondo intero”, ha dichiarato il presidente della federazione, Ednaldo Rodrigues. “Vogliamo riconquistare la vetta, e con il miglior allenatore della storia e la squadra più forte del pianeta, scriveremo un nuovo capitolo glorioso”.

La prima sfida: le qualificazioni mondiali

L’esordio di Ancelotti sarà già il 6 giugno, in una partita infuocata: Brasile-Ecuador, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026. A seguire, il confronto con il Paraguay, due test fondamentali per iniziare con il piede giusto il percorso verso USA, Messico e Canada.

La scelta di Ancelotti sorprende e affascina: dopo decenni di successi nei club, l’ex Milan e Real Madrid affronta per la prima volta una nazionale (escludendo il breve periodo all’Everton). E lo fa con la pressione massima: il Brasile, reduce da un periodo di transizione, sogna di tornare a dominare dopo l’ultimo titolo mondiale nel 2002.

Un rischio o una scelta vincente?

C’è chi storce il naso: Ancelotti, pur essendo un maestro nel gestire i grandi giocatori, non ha mai allenato una selezione e dovrà adattarsi al ritmo diverso del calcio internazionale. Ma i numeri, si sa, parlano chiaro: dovunque sia passato, “Carletto” ha vinto.

E ora ha a disposizione talenti come Vinicius Jr., Rodrygo, Neymar (se tornato in forma) e la nuova generazione di fenomeni. Una cosa è certa: il calcio brasiliano non sarà più lo stesso. E il mondo aspetta di vedere se l’uomo che ha conquistato l’Europa saprà ridare al Brasile quella magia che il mondo gli invidia.