Claudio Bisio nella scuola peggiore d’Italia in “Arrivano i prof”

30 aprile 2018

Cosa succede quando i peggiori studenti di una scuola vengono affidati ai peggiori professori in circolazione? La risposta è nel film “Arrivano i prof” di Ivan Silvestrini, con Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maurizio Nichetti, Rocco Hunt. Al liceo Manzoni solo il 12% degli studenti è riuscito a conseguire il diploma, e il Preside fa un ultimo, disperato tentativo: reclutare i peggiori insegnanti in circolazione nella speranza che possano riuscire dove hanno fallito i migliori. Sette insegnanti veramente speciali, ciascuno dei quali segue un proprio progetto didattico rivoluzionario e un proprio personalissimo metodo di insegnamento. Bisio è uno di loro. “Peggiori per vari motivi, non tutti uguali. C’è quella di inglese che è un po’ un’isterica, che se uno dice una parola in italiano gli tira un gessetto, o quello di chimica che è appassionato però fa esplodere le cose, quello di filosofia che filosofeggia troppo, quello di storia che è appassionato solo di Giulio Cesare. Io sono professore di matematica che è molto sui generis, un po’ fancazzista, si presenta sull’amaca, perché pensa che la meditazione, il riposo valga più dello studio applicato, porta in classe le Playstation, li fa divertire, è uno molto godereccio.

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Però poi alla fine durante l’evoluzione del film, all’inizio sembra uno stupidotto, invece si capirà che è uno… millanta conoscenze con Palo Alto, con Hawkins, però alla fine si capisce che aveva davvero questi rapporti importanti”. Questa commedia dissacrante, colorata, insolita, secondo Bisio è molto diversa da un’altra commedia italiana sulla scuola, che ebbe molto successo qualche anno fa, “Notte prima degli esami”. “E’ molto diverso questo film, là era un film realistico, anche se non so cosa voglia dire, un po’ romantico, una storia però vera… “Immaturi”, sono tutte storie belle ma vere, questa è una cosa demenziale. Questa di inglese che tira i gessetti, poi s’inventa un mitragliatore che spara. E’ molto sopra le righe, diciamo, quindi è anche abbastanza insolito per il cinema italiano. E’ un tema, vedi anche la cronaca di questi giorni, bullismo, non bullismo, un tema molto forte, non stiamo parlando di cose di fantasia, però il trattamento è decisamente comico-demenziale”.

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