Coronavirus, ministero: via libera a terza dose 40-59enni

Coronavirus, ministero: via libera a terza dose 40-59enni
11 novembre 2021

Continua a crescere il numero dei nuovi contagiati giornalieri. E in molte Regioni torna lo spettro della zona gialla. E’ boom di casi, infatti, in Veneto e Lombardia, dove si è superata la soglia dei mille nuovi positivi. Come ha sottolineato anche il rapporto della fondazione Gimbe pubblicato in seguito. Crollano del 75% in tre settimane, invece, le prime dosi di vaccino e ancora 2,7 milioni sono gli over 50 da vaccinare. In cifre, secondo l’odierno bollettino del ministero sull’emergenza coronavirus, sono 8.569 (7.981 ieri) nelle ultime 24 ore i nuovi contagiati e 67 (ieri 60) i morti, Questi i numeri del bollettino quotidiano emesso dal ministero della Salute relativo alla situazione epidemiologica nel Paese. 4.569 guariti mentre si registra un ricovero in meno rispetto a ieri nelle terapie intensive (sono 37 gli ingressi del giorno) e +62 ricoveri nelle aree mediche. 595.812 i tamponi processati con un tasso di positività all’1,4% (-0,2%). 91.468.931 le dosi di vaccino somministrate in totale.

Scarica l’odierno bollettino

Via libera a terza dose 40-59enni
“Nell`ambito della campagna di vaccinazione antiSARS-CoV-2/COVID-19, ferma restando la priorità della vaccinazione dei soggetti ancora in attesa di iniziare/completare il ciclo vaccinale primario, nonché della somministrazione della dose “booster” (di richiamo) alle categorie per le quali è già raccomandata, a partire dal 1° dicembre 2021 sarà altresì possibile procedere con la somministrazione della dose “booster”, con vaccino a m-RNA, anche ai soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, nei dosaggi autorizzati per la stessa (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna), purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”. E’ quanto si legge nella circolare pubblicata dal Ministero della Salute che amplia il richiamo agli under 60 come annunciato ieri dal ministro Speranza.

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Gimbe: aumentano morti e terapie intensive nell’ultima settimana

Continuano a salire i nuovi casi (+37,7%), i positivi superano quota 100 mila; aumentano i ricoveri (+14,8%) e le terapie intensive (+9,4%), ma per ora nessuna regione rischia la zona gialla. Sono i dati diffusi dalla Fondazione Gimbe relativi al monitoraggio sulla pandemia Covid nell’ultima settimana. In dettaglio, la Fondazione Gimbe rileva nella settimana 3-9 novembre, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (41.091 vs 29.841) e dei decessi (330 vs 257). Continuano a salire anche i casi attualmente positivi (100.205 vs 84.447), le persone in isolamento domiciliare (96.348 vs 81.070), i ricoveri con sintomi (3.436 vs 2.992) e le terapie intensive (421 vs 385). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registra un aumento del 28,4% dei morti, di cui 40 riferiti a periodi precedenti; un +9,4% delle terapie intensive e un +14,8% dei ricoverati con sintomi; infine un +18,8% di isolamento domiciliare. In aumento del 37,7% i nuovi casi e del 18,7% i casi attualmente positivi. “Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali (+37,7%) come documenta anche la media mobile a 7 giorni, più che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.

Nelle ultime tre settimane l’aumento della circolazione virale è ben documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 9,9%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,7%). In tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, con variazioni che vanno dal 12,7% della Regione Toscana al 75,3% della Provincia Autonoma di Bolzano. 66 Province hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le Province superano tale soglia. In 3 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). “Numeri – commenta il Presidente – che dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale, per evitare che la diffusione del contagio trascini l’intera Regione in zona gialla”.

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“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,8% in area medica e +9,4% in terapia intensiva”. In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 3.436 del 9 novembre 2021 e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 421 del 9 novembre 2021. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali. In particolare, nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica. Tali valori, a breve termine, non comportano il rischio di passare in zona gialla che, oltre all’incidenza settimanale superiore ai 50 casi per 100.000 abitanti, richiede contestualmente il superamento della soglia di occupazione del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva. “Aumentano – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – gli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni passa da 26 ingressi/die della settimana precedente a 34”.

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