Coronavirus, in Europa e Usa verso proroga misure di lockdown

Coronavirus, in Europa e Usa verso proroga misure di lockdown
11 aprile 2020

Il coronavirus viaggia spedito in tutto il mondo. Ogni Paese ha già messo in campo la propria stragegia per contrastare il virus cinese. Consideriamo i casi europei e gli Stati Uniti: la Spagna oggi ha anticipato un prolugamento delle misure almeno sino al 26 aprile; in Gran Bretagna è riunito il comitato Cobra per la gestione dell’emergenza e una decisione sulla proroga è attesa per la prossima settimana (ma in Galles la decisione è già stata presa); negli Usa il 96% degli abitanti resteranno in casa almeno sino a fine aprile. In altri paesi, come l’Austria, la Danimarca, la Repubblica Ceca si punta ad avviare la ‘fase due’, quindi la riapertura di molte attività, già subito dopo Pasqua.

SPAGNA

Spagna chiusa per coronavirus fino al 26 aprile. Il premier Pedro Sanchez ha chiesto e ottenuto dal parlamento di prorogare lo stato di emergenza, definendolo una ‘misura essenziale per proteggere la vita e la salute degli spagnoli’ contro l’epidemia i coronavirus. Nel discorso tenuto in Aula, il premier ha sottolineato come tale misura stia ‘funzionando’ a fronte di ‘dati incoraggianti’. Sanchez ha anche aggiunto di non escludere un terzo rinnovo delle misure di contenimento oltre il 26 aprile spiegando che le due prossime settimane saranno ‘decisive’. La Spagna avrebbe raggiunto il picco della pandemia e per questo comincerà presto il processo di allentamento dell’attuale lockdown ha sottolineato Sanchez, ribadendo che il ritorno alla normalità sarà ‘graduale’ e in linea con la gravità della situazione. Anche se nel dibattito parlamentare non ha appunto escluso di dover chiedere tra 15 giorni una nuova proroga.

Il Capo del governo fatto numerosi appelli all’unità del paese e dei partiti per affrontare l’emergenza, per questo ha chiesto ai gruppi politici di sostenere i decreti economici con le misure urgenti per mitigare la crisi. Poi ha anche annunciato l’idea di un nuovo patto della Moncloa con la convocazione dei leader di partito e di tutte le parti sociali per un incontro in cui concordare un piano per la ricostruzione del paese. Nonostante questo Sanchez precipita nei consensi, è l’opposizione lo accusa di aver agito tardi e male nella gestione dei primi giorni dell’emergenza. In Spagna i contagi accertati in totale sono circa 152.500, i morti sono più di 15.000, ma la cifra sarebbe superiore perchè c’è stato un collasso nel sistema dei registri dell’anagrafe e poi c’è la cronica mancanza di tamponi che non permette di misurare la reale entità del contagio.

GRAN BRETAGNA

Le persone – annuncia il governo britannico – dovrebbero seguire le regole del coronavirus del governo e rimanere a casa durante il fine settimana di Pasqua, poiché si prevede un clima più caldo in tutte le parti del Regno Unito. Il segretario alla Cultura Oliver Dowden ha affermato che il Regno Unito ‘sta appena iniziando a vedere iniziare a funzionare questa strategia’ e le persone hanno bisogno di ‘attenersi ad essa’. L’annuncio arriva mentr il il segretario agli Esteri Dominic Raab – che sta sostituendo il primo ministro mentre continua il suo trattamento in terapia intensiva – presiede una riunione virtuale del comitato di emergenza Cobra per discutere delle misure di blocco. Le regole, introdotte il 23 marzo, dovrebbero essere riviste ufficialmente la prossima settimana. Ma in Galles, le regole sono già state estese, mentre il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha affermato che è ‘probabile’ che il blocco ‘venga prolungato in vigore per alcune settimane a venire’.

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STATI UNITI

Circa il 96% della popolazione degli Stati Uniti ha ricevuto l’ordine di restare in casa per cercare di fermare la diffusione del nuovo coronavirus, che al momento ha provocato 14.829 morti. Il presidente Donald Trump non ha imposto un divieto federale, lasciando agli Stati e alle singole contee e città il compito di decidere quando e come intervenire sulla vita quotidiana dei cittadini. Al momento, 42 Stati, Washington D.C., oltre a tree contee, nove città e a Guam e Porto Rico (territori non incorporati), hanno imposto l’ordine ‘stay-at-home’, che riguarda circa 316 milioni di persone. Ai residenti è permesso uscire solo per attività essenziali, come acquistare generi alimentari e medicine. Nei pochi Stati dove non è in vigore l’ordine di restare in casa, sono intervenute direttamente alcune contee e città per imporre l’obbligo. Il primo Stato ad agire, a metà marzo, è stata la California.

Gli Stati con l’ordine di restare in casa, chiamato in molto diverso dai governatori ma sostanzialmente uguale ovunque, sono: Alabama, Alaska, Arizona, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Idaho, Illinois, Indiana, Kansas, Kentucky, Louisiana, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Mississippi, Missouri, Montana, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, North Carolina, Ohio, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia, Washington, West Virginia e Wisconsin. La lista di città con ordini locali comprende Edmond, Stillwater, Oklahoma City, Tulsa e Norman, in Oklahoma; Salt Lake City e Park City, in Utah, e Jackson, in Wyoming. Inoltre, almeno altri due Stati, Iowa e North Dakota, hanno ordinato alle attività non essenziali di chiudere, pur non imponendo ai residenti l’obbligo di restare in casa.

Quando termineranno queste restrizioni? Molti Stati le hanno imposte, per ora, fino all’inizio della prossima settimana e probabilmente le estenderanno fino alla fine del mese, così come fatto dal governo federale con le raccomandazioni sul distanziamento sociale, che probabilmente saranno ulteriormente estese. Pochi gli Stati che si sono spinti oltre: il Massachusetts e il New Hampshire hanno imposto i divieti fino al 4 maggio; il Delaware ha già annunciato che le restrizioni rimarranno in vigore fino al 15 maggio o fino a quando ‘la minaccia alla salute pubblica non sarà eliminata’.

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FRANCIA

Un Francia le misure di contenimento sono ufficialmente valide sino al 15 aprile ma è prevedibile una proroga. In vista della Pasqua il primo ministro Edouard Philippe ha invitato i francesi a non andare in vacanza e a continuare a rispettare l’isolamento obbligatorio in vigore dal 17 marzo e fino al 15 aprile, al fine di garantire che ‘regga lo sbarramento’ contro il coronavirus.

‘Abbiamo osservato che i nostri connazionali hanno generalmente rispettato le istruzioni di contenimento impartite loro molto rigorosamente. Voglio ringraziarli per questo (…) è necessario ed è essenziale ‘, ha affermato nei giorni il capo del governo su TF1, nella convinzione che ‘la cosa peggiore ‘sarebbe che questo impegno stia svanendo’. ‘Certamente, è primavera’ e le vacanze di Pasqua in alcune regioni del territorio partono da sabato, ma il virus ‘non è in vacanza’, ha aggiunto. ‘Il contenimento non è spostarsi in Francia’.

GERMANIA In Germania, la cancelliera Merkel ha chiarito all`inizio della settimana che le restrizioni sulla libertà di movimento e lo stop alle attività produttive decisi il 22 marzo rimarranno in vigore almeno fino al 19 aprile e che è troppo presto per parlare di allentamento. Il Paese registra oggi oltre 103mila casi e più di 1800 morti. Tuttavia, un documento a cui ha avuto accesso l`agenzia Reuters, pur senza fissare date, pianifica il graduale ritorno alla vita normale con il ricorso a misure quali l`obbligo di indossare mascherine in pubblico, limiti agli assembramenti e una capacità di individuare rapidamente le catene di contagio:24 ore per rintracciare (e quindi mettere in quarantena) l`80% delle persone con cui un contagiato abbia avuto contatti. In cambio però potranno riaprire i negozi e le scuole, almeno in alcune regioni, anche se resteranno in vigore rigorose misure di distanziamento sociale e saranno vietati ampi assembramenti e feste private.

AUSTRIA

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato tre giorni fa che il suo Paese riaprirà gli esercizi commerciali più piccoli a partire dal 14 aprile, con l’obiettivo di assicurare le normali attività a tutti i negozi e i centri commerciali dell’Austria dal primo maggio. Da quel momento in poi, secondo quanto spiegato, anche i ristoranti e gli hotel potranno gradualmente ritornare in attività, anche se nessun evento con assembramento di persone avrà luogo almeno fino alla fine di giugno. “Abbiamo reagito più rapidamente di altri e con misure più restrittive – ha detto in conferenza stampa il cancelliere ai giornalisti, indossando una mascherina e parlando dietro un pannello di vetro -. Usciremo anche dalla crisi prima, se tutti continueranno a osservare le misure stabilite”.

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DANIMARCA

La Danimarca prevede di riaprire asili e scuole elementari a partire da mercoledì 15 aprile come primo passo per allentare gradualmente un lockdown di oltre tre settimane, che ha visto già l`11 marzo anche la chiusura dei confini per la maggior parte degli stranieri. L`annuncio è stato fatto dalla premier Mette Frederiksen, in seguito al contenimento e alla stabilizzazione dei ricoveri e dei decessi da coronavirus (quasi 5mila i contagi complessivi, 187 i morti). Anche Frederiksen ha tuttavia messo le mani avanti, specificando che se la situazione da qui a Pasqua dovesse peggiorare “non riapriremo”. Il passo successivo sarà la riapertura di ristoranti e parrucchieri. Altre restrizioni, come la chiusura di scuole secondarie, bibilioteche e chiese, come pure il divieto di assembramenti superiori a 10 persone resteranno in vigore almeno fino al 10 maggio.

NORVEGIA

Misure di allentamento sono previste a breve anche in Norvegia, dove il ministro della Sanità Bent Hoeie ha annunciato che l`epidemia è “sotto controllo”, visto che l`indice di trasmissione del virus è sceso da 2,5 (prima del severo lockdown adottato)? a 0,7. Il che significa che, mentre prima una persona positiva al coronavirus ne infettava in media 2,5, oggi ne contagia 0,7. “Possiamo riaprire la società poco a poco”, ha detto la premier Erna Solberg. Dunque gli asili riapriranno tra il 20 e il 27 aprile, le scuole dal 27 in poi; dal 20 aprile i norvegesi potranno spostarsi anche nelle case di montagna. Eventi sportivi, festival e altre manifestazioni culturali continueranno a essere banditi però fino al 15 giugno, resterà ampio il ricorso allo smart working e rimarranno in vigore le misure di prevenzione del contagio.

REPUBBLICA CECA

Una parziale riapertura delle attività si è invece già avuta in Repubblica Ceca. Da ieri hanno riaperto alcuni negozicome ferramenta e rivenditori di materiali da costruzione, e sono stati tolti alcuni divieti sulle attività sportive all`aperto, come jogging o bicicletta. Un numero più consistente di esercizi commerciali dovrebbe riaprire dopo Pasqua. Il 14 aprile il governo prevede anche di allentare le restrizioni sui viaggi all`estero, oggi consentiti solo ai lavoratori pendolari. La Repubblica Ceca è stata tra i primi Paesi a dichiarare lo stato di emergenza in marzo, quando ancora il numero di casi era inferiore a 200, con misure molto rigide.

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