Coronavirus, muore cinese nelle Filippine. In Cina, morti per contagio verranno cremati subito. In Italia “va tutto bene”

Coronavirus, muore cinese nelle Filippine. In Cina, morti per contagio verranno cremati subito. In Italia “va tutto bene”
2 febbraio 2020

Un cittadino cinese di Wuhan, epicentro dell’epidemia di polmonite virale prodotta dal nuovo coronavirus, è morto nelle Filippine, diventando così il primo paziente a essere deceduto al di fuori dei confini della Repubblica popolare. Secondo quanto ha riferito l’Organizzazione mondiale della sanità, il 44enne era stato infettato prima di arrivare nelle Filippine. Si era recato nell’arcipelago via Hong Kong con la compagna 38enne. “Si tratta della prima morte registrata fuori dalla Cina”, ha annunciato Rabindra Abeyasinghe, rappresentante nelle Filippine dell’Oms. Poche ore prima dell’annuncio il presidente filippino Rodrigo Duterte aveva decretato il divieto d’ingresso a tutti i visitatori provenienti dalla Cina continentale, Hong Kong e Macao. Sono ormai oltre 300 le persone decedute per il coronavirus e gli infettati più di 15mila in tutto il mondo.

In Italia “va tutto bene”

In Italia “va tutto bene” relativamente alla diffusione del contagio da nuovo coronavirus: grazie alle “precauzioni” che si stanno organizzando “non c’è da preoccuparsi”. A dirlo è stato il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, nominato commissario per l’emergenza sanitaria, in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera. “Ci sono solo due persone per le quali è stato accertato con certezza il contagio da coronavirus. Stanno abbastanza bene. Non ci sono ulteriori casi. Stiamo organizzando tutte le precauzioni. Quindi non c’è da preoccuparsi”, ha spiegato il capo della Protezione civile. Per quanto riguarda gli italiani in Cina, Borrelli ha detto che potranno tornare “se vorranno”. Per i rimpatri – ha continuato – “stiamo pensando a un metodo incrociato per risolvere sia il problema degli italiani che sono in Cina, che quello dei cinesi che sono in Italia”: cioè “le compagnie cinesi che verranno a prendere i connazionali ci metteranno a disposizione i velivoli per imbarcare gli italiani diretti qui”. Gli italiani rimpatriani non saranno messi in quarantena, a meno cbhe non presentino sintomi. “Saranno montati altri scanner termici per individuare chi ha la febbre”, ha chiarito Borrelli. “Non possiamo mettere tutti in quarantena”. Per quanto riguarda le scuole, Borrelli ha specificato che “la circolare del ministero della Salute ha chiarito tutto: tutti gli alunni e gli studenti cinesi tornano a scuola”. Borrelli esclude anche che possa avere un’utilità l’idea di bloccare Schengen: “Non siamo a un livello di preoccupazione e di allarme tale da giustificare una misura così drastica”.

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“Restano discrete le condizioni della coppia”

Restano discrete le condizioni di salute della coppia di turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma. Lo comunica il nuovo bollettino medico, sottolineando che la donna, 65 anni, ha accusato “nausea e vomito”, mentre l’uomo, 66 anni, presenta “un quadro di polmonite interstizio alveolare bilaterale” e “febbre associata a tosse e astenia”. Confermata anche la negatività al test da parte dell’operaio romeno che lavora nell’hotel di Roma dove alloggiavano i due cinesi.

L’Ue sollecita l’invio di mascherine

“A seguito dell’informazione da parte della Cina della necessità di equipaggiamento protettivo” (mascherine, tute e guanti) per far fronte all’emergenza del coronavirus, “il Centro di coordinamento Ue per la risposta alle emergenze è in contatto con tutti gli Stati membri per facilitarne la consegna”. Lo scrive il commissario Ue per la gestione delle crisi Janez Lenarcic. “Come prima risposta – spiega – gli Stati hanno mobilitato 12 tonnellate dell’equipaggiamento, già in viaggio verso la Cina”.

I dati aggiornati del contagio

Nel mondo il numero di contagi accertati da coronavirus si avvicina a quota 15mila, con oltre 300 morti. Lo segnala l’ultimo bilancio fornito dalle autorità e i media cinesi, oltre alle comunicazioni fornite da altre autorità mondiali, messe in ordine dal South China Morning Post. Ecco di seguito il numero dei contagi e delle vittime, divise per paesi e aree geografiche: Cina “continentale”: 14.386 contagi (304 morti) Hong Kong: 14 contagi Macao: 8 contagi Taiwan: 10 contagi Resto dell’Asia: 94 contagi (un morto) Europa: 21 contagi America settentrionale: 12 contagi America meridionale: nessun contagio Australasia: 12 contagi Resto del mondo: 4 contagi. Totale: 14.562.

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I corpi dei deceduti per l’epidemia da nuovo coronavirus dovranno essere cremati immediatamente, non saranno consentiti trasferimenti dei cadaveri né funerali. L’ha ordinato la Commissione sanitaria nazionale cinese, secondo quanto riporta il Global Times. La Cina sta assumendo misure draconiane per cercare di contenere la diffusione del contagio, che al momento interessa quasi 15mila persone, con 304 morti nella Repubblica popolare (più uno nelle Filippine). A Wuhan, principale focolaio dell’epidemia, le persone che sono state a diretto contatto con persone che sviluppano sintomi della polmonite virale dovranno stare in zone di quarantena “centralizzate”. Lì avranno trattamento medico e vitto e alloggio gratuito, ha precisato l’autorità sanitaria.

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