Coronavirus nel mondo, sempre più morti e Paesi colpiti

Coronavirus nel mondo, sempre più morti e Paesi colpiti
6 marzo 2020

Non si arresta il coronavirus nel mondo. Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla situazione dell’epidemia non sono confortanti. Ecco le cifre aggiornate alle 10 di ieri ora italiana: casi totali di contagio 95.270, decessi 3.280, Paesi colpiti, 79. Dettaglio dei casi per Paese (con 10 o più contagiati confermati): Cina 80.565, Repubblica di Corea 5.766, Iran 2.922, Nave Diamond Princess  706, Giappone 317 Francia 377,  Germania 349, Spagna 200, Stati Uniti 180, Singapore 110, Gran Bretagna 90, Svizzera 57, Kuwait 56, Malaysia 50, Bahrain 49, Thailandia 47, Australia 43, Olanda 38, Iraq 36, Svezia 35, Norvegia 33, Canada 30, Austria 29, India 29, Emirati Arabi 27, Islanda 26, Belgio 23, San Marino 16, Vietnam 16, Israele 15, Oman 15, Libano 13, Algeria 12, Danimarca 10. In particolare, si registrano trenta nuovi decessi in Cina per il coronavirus nella giornata del 5 marzo, contro i 31 del giorno precedente, che porta il totale dei morti a 3.043. Aumentano i nuovi contagi (143 contro i 139 della giornata precedente).

STATI UNITI

Anche negli Stati Uniti avanza l’epidemia, oltre 180 casi confermati di coronavirus. In aumento in particolare i casi nel nord-ovest dello Stato di Washington, dove un’altra persona è deceduta, portando il bilancio di vittime nel Paese a 12. “Tutti devono stare calmi, andrà tutto bene, si risolverà tutto”. E’ l’appello che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mentre si allarga anche nel Paese il numero dei contagiati da coronavirus. “Abbiamo pianificato ogni singola possibilità e penso che questo è quello che dobbiamo fare. Speriamo non duri troppo a lungo”, ha aggiunto. “Certamente avrà un impatto” sull’economia “ma ora la gente deve restare negli Stati Uniti e spendere qui i propri soldi, e questo mi piace”. Di certo negli Usa cominciano a scarseggiare i tamponi. “Non abbiamo abbastanza test oggi per soddisfare quella che prevediamo sarà una domanda sempre più crescente”, ha detto il vicepresidente Usa, Mike Pence, in una visita in Minnesota. Pence è l’incaricato dal presidente Donald Trump a guidare l’emergenza coronavirus nel Paese.

Successivamente la portavoce di Pence, Katie Miller, ha assicurato che entro la fine della settimana saranno distribuiti un milione di tamponi. Il fatto è che negli Usa, il test di verifica del coronavirus costerebbe un patrimonio. Anche con l’assicurazione sanitaria, la stima è di oltre 3mila dollari a tampone secondo quanto riportato dal Miami Herald. Il Dipartimento della Sicurezza interna degli Stati Uniti intanto ha rifiutato l’ingresso nel Paese a 241 persone nell’ultimo mese a causa del diffondersi del coronavirus, secondo i dati forniti dallo stesso Dipartimento. Il Dhs ha negato l’ingresso a 14 persone negli aeroporti e a 227 persone nei porti. Le cifre fornite riguardano il periodo 2 febbraio-3 marzo. E intanto il Senato statunitense ha approvato il piano di emergenza da 8,3 miliardi di dollari per contrastare la diffusione del coronavirus negli Stati Uniti. Ieri, il piano era stato approvato dalla Camera. Ora manca solo la firma del presidente Donald Trump.

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OMS PREOCCUPATA

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è preoccupata del fatto che alcuni Paesi non abbiano preso sul serio la malattia del coronavirus (Covid-19) o abbiano deciso che non c’è nulla da fare. Lo ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Siamo preoccupati che in alcuni Paesi o non abbiano preso tutto questo abbastanza sul serio o abbiano deciso che non c’è nulla che possano fare. Siamo preoccupati che in alcuni Paesi il livello di impegno politico e le azioni che dimostrano tale impegno non corrispondano al livello della minaccia che tutti affrontiamo”, ha detto Tedros ai giornalisti.

Il direttore generale dell’Oms ha aggiunto che c`è un numero significativo di Paesi che non hanno ancora mobilitato i loro governi per combattere la malattia mortale. “Questa epidemia può essere respinta, ma solo con l’approccio collettivo coordinato e globale che coinvolge l’intero meccanismo del governo”, ha affermato. Covid-19 si è diffuso in oltre 70 Paesi, spingendo l’Oms a dichiarare un’emergenza sanitaria globale. A oggi, il virus ha contagiato oltre 95mila persone in tutto il mondo e oltre 3.200 persone sono morte. Nel frattempo, in circa 53.400 si sono ripresi.

FRANCIA

E’ salito a 377 il numero di casi positivi di coronavirus in Francia, 92 in più rispetto alla giornata di ieri; i decessi sono saliti a sei, dopo la morte di due pazienti nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Salute francese. Le persone decedute sono un 73enne e un 64enne, senza che siano state forniti ulteriori dettagli su eventuali patologie concomitanti.

GERMANIA

In Germania il numero di persone contagiate ufficialmente dal coronavirus è salito a 349, con un balzo di 109 in 24 ore. Lo ha reso noto il Robert Koch Institut, l’organismo sanitario pubblico che monitora l’andamento dell’infezione, che lunedì aveva indicato in 38 il numero dei contagiati. Il dato reale è certamente più alto “a causa della fluidità della situazione” ha detto un portavoce. Il governo ha dato il permesso alle farmacie di mescolare i disifettanti con alcol industriale per cercare di soddisfare l’enorme domanda.

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REGNO UNITO

Il Regno Unito ha annunciato la prima morte a causa dell’epidemia del nuovo coronavirus, una persona anziana che era già malata e che – a quanto risulta – è stata contagiata nel Paese. “Purtroppo un paziente risultato positivo al Covid-19 è morto”, ha dichiarato un portavoce del Dipartimento della Salute del Regno Unito. Nel frattempo gli operatori sanitari hanno iniziato ad effettuare i test a bordo della nave da crociera Grand Princess, ancorato al largo di San Francisco, dove è morto per coronavirus un uomo di 71 anni che aveva soggiornato durante il viaggio precedente. Il Regno Unito è “nella maggior parte dei casi” passato alla fase due della sua strategia contro l’epidemia di coronavirus, che prevede “l’allungamento dei tempi” del picco del contagio, e non più il “contenimento” delle infezioni. Lo ha spiegato in parlamento il numero uno della Sanità inglese Chris Whitty. Gli sforzi iniziali si sono rivolti al contenimento del contagio, ma al momento è “ottimistico” pensare che questi abbiano avuto successo ha detto Whitty, che lavora al coordinamento della risposta britannica al virus. “Ci siamo spostati da una fase principalmente di contenimento a una in cui lavoriamo soprattutto a una dilazione” dei tempi, ha detto alla commissione Sanità della Camera dei Comuni. Attualmente il numero di casi di COVID-19 nel Regno Unito è di 90, ma Whitty ha detto di attendersi che il numero aumenti già oggi e nei prossimi giorni.

IRAQ

L`Iraq ha confermato le prime due vittime collegate alla nuova epidemia di coronavirus. Lo riporta il ministero della Sanità di Baghdad. Una donna con problemi al sistema immunitario e un uomo di 65 anni che soffriva di patologie croniche hanno perso la vita ieri a Baghdad. Ci sono anche notizie contrastanti su un religioso di 70 anni deceduto a Sulaimaniya, nella regione del Kurdistan. Le autorità locali hanno riferito che il suo decesso è stato provocato dal Covid-19, ma il ministero della Sanità nn ha confermato la notizia. Due parenti del religioso, in quarantena prima della morte, sono risultati positivi alla malattia, secondo le autorità sanitarie curde.

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IRAN

E’ salito a 107 decessi il numero delle vittime del coronavirus in Iran. Lo ha annunciato oggi il ministro della Salute, Saeed Namaki, come riferiscono media locali. Salito a 3.513 il numero complessivo delle persone contagiate in tutto il Paese di cui 591 casi segnalati e 15 casi di decesso avvenuti nelle ultime 24 ore, ha detto il ministro come riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Irna. Il ministro della Salute iraniano Saeed Namaki ha annunciato che le autorità allestiranno posti di blocco sulle strade per limitare gli spostamenti tra le grandi città del Paese, in modo da controllare l’epidemia di coronavirus. La chiusura di scuole e università nel Paese, tra i più colpiti dall’epidemia, è inoltre prorogata fino al capodanno iraniano il prossimo 20 marzo.

COREA DEL SUD

Il numero dei contagiati dal nuovo coronavirus in Corea del Sud è salito a quota 6.088, dopo che sono stati registrati 322 casi nelle ultime 16 ore. Lo riferiscono i Centri coreani per il controllo e la prevenzione delle malattie (KCDC). In tutto le persone decedute per l’epidemia sono 40, per la maggior parte persone con patologie pregresse. Il 60 per cento dei contagi sono legati al controverso movimento cristiano Shincheonji, che ha promesso di pagare circa 10 milioni di dollari per farsi “perdonare”. L’epicentro del contagio è nella città di Daegu, che ha due milioni e mezzo di abitanti, ma diverse aree limitrofe sono state indicate come “zone di cura speciali”.

CISGIORDANIA

Primi casi sospetti di Coronavirus in Cisgiordania”, lo riferiscono media israeliani e palestinesi. “Ci sono numerosi casi sospetti di coronavirus in un albergo a Betlemme”, ha detto il ministero della Salute palestinese in un comunicato ripreso dall’agenzia di stampa Wafa. Il ministero ha aggiunto che “sono in corso gli analisi di laboratorio necessarie per gli accertamenti”. La notizia è riportata anche dal quotidiano israeliano Haaretz sottolineanado che le Autorità palestinesi hanno ordinato “la chiusura di chiese e moschee”.

SVIZZERA

Primo decesso legato al coronavirus in Svizzera. Si tratta di una 74enne morta stamane nel canton Vaud. Secondo le autorità, la vittima era una persona ad alto rischio, in quanto soffriva di una malattia cronica, come riporta stamane il Corriere del Ticino.

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