Coronavirus, stop temporaneo a sperimentazione vaccino AstraZeneca. Caso sospetto di reazione avversa

9 settembre 2020

La sperimentazione di un vaccino anti Covid sviluppato dal gigante farmaceutico AstraZeneca assieme all’università di Oxford è stata sospesa a seguito di una sospetta reazione avversa da parte di una persona coinvolta nei test in Gran Bretagna. La temporanea sospensione, inizialmente riferita dalla testata Statnews, è stato poi confermata dalla casa farmaceutica che ha spiegato come si tratti di misure cautelari di routine, in queste sperimentazioni condotte su vasta scala.

Ma la vicenda è bastata a innescare un calo del 6% sul titolo Astrazeneca negli scambi dell’after hours, secondo Cnbc. Non è noto quanto durerà la sospensione. AstraZeneca è una delle case già a stadi avanzati sulle sperimentazioni di un vaccino contro il coronavirus, assieme a Pfizer e Moderna. Proprio nei giorni scorsi, l’Ue ha siglato il primo contratto con l’azienda biofarmaceutica svedese-britannica operante nella ricerca scientifica, per assicurarsi uno dei potenziali vaccini contro il coronavirus. La Commissione europea ha infatto versato un acconto di 336 milioni di euro al produttore britannico di farmaci AstraZeneca per garantire almeno 300 milioni di dosi del suo vaccino, che sarebbe in una fase avanzata di sviluppo. In caso di successo della sperimentazione, Bruxelles è pronta ad assicurarsi altre 100 milioni di dosi. L’accordo è arrivato dopo che a giugno Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi avevano siglato una prima intesa con AstraZeneca mettendo sul piatto 750 milioni di euro. Il contratto Ue, ha spiegato la Commissione, completa l’accordo preliminare raggiunto da questi quatto Paesi.

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AstraZeneca ha già concordato la fornitura di 300 milioni di colpi dello stesso vaccino agli Stati Uniti per 1,2 miliardi di dollari e fino a 30 milioni di dosi alla Gran Bretagna per 65,5 milioni di sterline (86,5 milioni di dollari). Bruxelles ha affermato che è anche in trattative avanzate con Johnson & Johnson, Sanofi, Moderna e CureVac per i loro potenziali vaccini. Parte del denaro che l’Ue paga per gli accordi di fornitura, spiega la Reuters, copre i rischi legali affrontati dai produttori di vaccini se i loro test hanno effetti collaterali inaspettati. Questi rischi sono aumentati per via dell’accelerazione imposta dall’emergenza sanitaria. “Al fine di compensare i rischi così elevati assunti dai produttori, gli accordi di acquisto avanzato prevedono che gli Stati membri indennizzino il produttore per le responsabilità sostenute in determinate condizioni”, ha affermato la Commissione. La responsabilità ultima, comunque, rimane ancora in capo alle società, hanno spiegato fonti Ue alla Reuters.

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