Covid-19, via obbligo mascherine all’aperto da 11 febbraio

Covid-19, via obbligo mascherine all’aperto da 11 febbraio
8 febbraio 2022

In Italia, nelle ultime 24 ore aumentano i contagi da Covid-19 e i decessi: Mentre scendono i ricoveri sia nelle terapie intensive sia nei reparti ordinari. Anche nel dettaglio delle singole regioni i numeri sono mediamente maggiori rispetto a ieri ma sono aumenti che, come accade spesso il martedì, possono essere dovuti a riconteggi dei dati rimasti indietro nel fine settimana. Nella valutazione del martedì va considerato che in molti casi si sommano oltre ai tamponi di ieri anche quelli della domenica, non processati nel giorno festivo, con quindi valori che possono sembrare “doppi” rispetto a quelli del lunedì. 

In cifre, secondo l’odierno bollettino del ministero della Salute, sono 101.864 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 41.247) e 415 i decessi (ieri 326) registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Dall’inizio dell’epidemia sono 11.765.767 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 le vittime totali sono 149.512. Sono in tutto 9.688.455 le persone guarite o dimesse e sono 164.915 quelle diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 123.823). Le persone attualmente positive sono in tutto 1.927.800, pari a -62.901 rispetto a ieri (-82.547 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi processati sono stati 999.095, ovvero 605.432 in più rispetto ai 393.663 di ieri. Il tasso di positività, ieri al 10,5%, oggi scende al 10,2%. Sul fronte del sistema sanitario si registra un calo delle degenze in ogni area. Sono -338 (ieri +177), per un totale di 18.337 ricoverati, i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari. Sono -47 (ieri -8) i posti letto occupati in terapia intensiva: il totale dei malati più gravi è ora pari a 1.376, con 99 ingressi in rianimazione (ieri 70).

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Via obbligo mascherine all’aperto

Dall’11 febbraio via mascherine all’aperto su tutto il territorio nazionale, ma resta l’obbligo di portarle sempre con se e di indossarle in caso di assembramenti. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, valida dall’11 febbraio al 31 marzo. Eccone i punti:

“1. Fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull`intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private.
2. Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all`aperto è fatto obbligo sull`intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti.
3. Non hanno l`obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: a) i bambini di età inferiore ai sei anni; b) le persone con patologie o disabilità incompatibili con l`uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; c) i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.
4. L`obbligo di cui al comma 1 non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l`isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.
5. Le disposizioni sull`uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico.
6. L`uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio.
1. La presente ordinanza produce effetti a partire dall`11 febbraio 2022 e fino al 31 marzo 2022.
2. Le disposizioni della presente ordinanza si applicano anche alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano”.

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