Da Rebibbia a Cannes: il viaggio di “Fuori” e la rinascita di Goliarda Sapienza
Presentato in concorso al Festival di Cannes, Fuori di Mario Martone è un film che si muove tra realtà e immaginazione, ispirandosi alla vita e alla scrittura di Goliarda Sapienza. Non un biopic tradizionale, ma un viaggio intimo e profondo nell’esperienza carceraria della scrittrice siciliana, rinchiusa a Rebibbia nel 1980 per furto di gioielli. Un evento che segnò una rinascita personale per Sapienza, interpretata da Valeria Golino, che nel film ritrae una donna delusa dagli editori e disillusa dall’ambiente intellettuale romano.
Martone, coadiuvato nella sceneggiatura da Ippolita Di Maio, ha voluto rendere omaggio alla scrittura libera e fluida di Sapienza, mescolando verità storica e narrazione immaginifica. “La scrittura di Goliarda non è solo creazione di personaggi o dialoghi, ma un flusso continuo”, spiega il regista. “Ho cercato di far fluire il cinema come lei faceva con le parole”.
Valeria Golino, che aveva già diretto una serie tratta dal capolavoro di Sapienza L’arte della gioia , si è trovata questa volta a vestire i panni dell’autrice. A Cannes ha dichiarato: “Questo ruolo è stato un ponte tra me e lei, tra ciò che ricordo di lei e ciò che sento oggi guardandomi attraverso i suoi occhi”.
Il film esplora anche temi universali come la complicità femminile e l’amicizia, incarnati dalla relazione tra tre donne – interpretate da Golino, Matilda De Angelis ed Elodie – che si ritrovano dopo aver lasciato il carcere. “L’intimità di questo film è straordinaria,” ha commentato De Angelis. “C’è un linguaggio segreto, un codice speciale che solo le donne sanno usare, qualcosa che sfugge persino allo sguardo esterno”.
Fuori arriva nelle sale italiane il 22 maggio, portando sul grande schermo una storia di emancipazione e solidarietà. Al di là della sua valenza artistica, il film diventa anche uno spunto per riflettere sullo stato del cinema italiano. Da Cannes, Martone ha lanciato un appello al ministro della Cultura Alessandro Giuli, sottolineando l’urgenza di affrontare la crisi del settore. “Il cinema italiano è uno dei più importanti al mondo,” ha detto. “Non possiamo permetterci di lasciare tante persone senza lavoro o di perdere l’opportunità di realizzare opere destinate ai grandi festival internazionali”.
Una lettera-appello firmata da decine di registi e attori italiani chiede un incontro con il ministro per discutere soluzioni concrete. “Sappiamo che ci sono cose da migliorare,” ha concluso Martone, “ma dobbiamo agire subito, perché il cinema è arte, è cultura, ma è anche lavoro”.