E morto Alain Delon, l’icona del cinema mondiale aveva 88 anni. Il dolore dei figli

E morto Alain Delon, l’icona del cinema mondiale aveva 88 anni. Il dolore dei figli
Alen Delon
18 agosto 2024

E’ morto, all’età di 88 anni, l’attore francese Alain Delon. “Alain Fabien, Anouchka e Anthony, insieme al (suo cane) Loubo – riferiscono i tre figli all’agenzia francese Afp – sono profondamente addolorati nell’annunciare la morte del loro padre. Si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia. La famiglia chiede di rispettare la privacy in questo momento di lutto estremamente doloroso”. Il divo francese era nato l’8 novembre 1935 a Sceaux, nel nord della Francia, ed era affetto da un linfoma.

Figlio del gestore di un piccolo cinema e di una commessa, Alain Delon soffrì molto per la separazione dei genitori. Quando aveva quattro anni, venne affidato a una famiglia adottiva. Lasciata la scuola a 14 anni, si barcamenò tra diversi lavori. Fino all’inizio della sua carriera cinematografica, il cui successo è inestricabilmente legato a Luchino Visconti. Rocco e i suoi fratelli prima (nel 1960) e Il Gattopardo poi (1963) lo consacrano come uno dei più noti volti del cinema mondiale.

Particolarmente movimentata la sua vita sentimentale: prima ancora di porre fine alla relazione con Romy Schneider, avviata nel 1958 sul set di “L’amante pura”, ebbe una storia con la cantante Nico, dalla quale nel 1962 ebbe un figlio, mai riconosciuto; nel 1964 sposò Francine Canovas, con la quale ebbe il figlio Anthony e dalla quale divorziò quattro anni dopo. Dal `68 all`83 fu legato all`attrice Mireille Darc, mentre dall`87 al 2001 ebbe al fianco la modella Rosalie van Breemen, madre di Anouchka e Alain-Fabien. Al suo fianco, negli ultimi tempi della sua vita, c’era Hiromi Rollin, 66 anni, aiuto regista da trenta al fianco di Delon, prima come assistente poi come compagna. La donna era stata accusata dai figli di maltrattamenti e circonvenzione di incapace – oltre che di mire sull`eredità.

 

I film che ne hanno fatto una leggenda

 

Il suo magnetismo sullo schermo ha lasciato il segno in generazioni di appassionati di cinema e continua a ispirare coloro che lo scoprono. E’ la magia di Alain Delon, apparso a metà degli anni Cinquanta nella settima arte, spentosi oggi all’età di 88 anni nella sua casa di Douchy. L’attore di Sceaux ha collaborato con alcuni dei più importanti cineasti della fine del XX secolo, da Luchino Visconti a Jean-Pierre Melville e René Clément. Il 1960 segnò l’inizio della leggenda di Alain Delon, grazie alla collaborazione con due registi che sarebbero stati molto importanti nella sua carriera: da un lato Luchino Visconti per Rocco e i suoi fratelli, ma anche René Clément, che gli offrì il ruolo principale in Delitto in pieno sole. Adattato dal romanzo Mr. Ripley di Patricia Highsmith, il film vide l’attore 25enne trasformarsi in un manipolatore dell’alta società.

Capolavoro intramontabile del cinema italiano, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti mostra un po’ di più le tante sfumature interpretative di Alain Delon. L’attore veste i panni di Rocco Parondi, uno dei quattro fratelli di una famiglia che ha deciso di trasferirsi a Milano per sfuggire alla povertà e alla miseria. Rocco e i suoi fratelli è una pietra miliare nella carriera di questo attore e un titolo che continua a influenzare i cineasti contemporanei. L’attore si riunisce a Luchino Visconti in uno dei film più belli della storia del cinema, Il Gattopardo. In questo dramma storico, premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1963, Alain Delon interpreta Tancredi Falconeri, un giovane principe disincantato e seducente che gioisce del declino della nobiltà all’inizio degli anni ’60 dell’Ottocento in Sicilia. Nel 1967 Alain Delon incrocia per la prima volta il cinema di Jean-Pierre Melville in Frank Costello, Faccia d’Angelo. In questo immenso film noir, l’attore interpreta un sicario professionista che cerca di scoprire chi lo ha ingaggiato e poi tentato di uccidere.

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La Piscina (1969) è il film più sensuale della storia del cinema. E’ l’incontro di quattro degli attori più belli mai visti sul grande schermo: Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet. Il film di Henri Verneuil, Il Clan dei Siciliani (1969) è un thriller leggendario che riunisce sullo schermo tre mostri sacri del cinema (Alain Delon, Lino Ventura e Jean Gabin), è di quelli da sogno per ogni appassionato della settima arte su musiche di Ennio Morricone. All’inizio degli anni ’70, Jacques Deray riunì in Borsalino i due attori più apprezzati dell’epoca, Alain Delon e Jean-Paul Belmondo. Nominato al Golden Globe nel 1971. Ultimo film di Jean-Pierre Melville prima della sua morte avvenuta un anno dopo, Notte sulla città (1972) è stato quasi un flop al momento della sua uscita nelle sale (1,4 milioni di entrate, ben lungi dai 4,3 milioni del precedente ) ma rimane uno dei migliori lavori del regista e l’apice della sua collaborazione con Alain Delon.

Fu solo nel 1976, con Monsieur Klein, che Alain Delon ricevette la sua prima nomination al César come miglior attore, per poi essere premiato per la prima volta nel 1985 per Notre Histoire di Bertrand Blier. Ha inoltre vinto il David di Donatello, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, mentre nel 1963 ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il film Il Gattopardo. Dagli anni settanta ha avuto esperienze anche come produttore cinematografico, tramite la sua Adel Productions, e in qualità di regista come nel thriller Per la pelle di un poliziotto (1981) e nel drammatico Braccato (1983). La sua ultima interpretazione sul grande schermo risale al 2008 nel film Asterix alle Olimpiadi, mentre nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle scene.

 

Le donne che hanno segnato la sua vita

 

Brigitte Auber, Michèle Cordoue, Romy Schneider, Nathalie Delon, donna per la quale avrebbe lasciato Marisa Mell, Mireille Darc, nonché la modella Rosalie van Breemen. E ancora Veronique Jannot, Sylvia Kristel, Sydne Rome e Dalila Di Lazzaro. Mogli amiche, amanti. E poi le veneri dello schermo con le quali ha lavorato Jane Fonda, Annie Girardot, Claudia Cardinale, Marie Laforêt, Jeanne Moreau, Simone Signoret e Catherine Deneuve. Senza donne e senza attrici, amanti, amiche o senza sua figlia, Alain Delon sarebbe stato, sono le sue parole, solo “l’ombra dell’attore e dell’uomo” che era, considerato uno dei più grandi sex simbol della storia, se non addirittura “l’uomo più bello del mondo”. Di lui amava il termine incantatore a quello di seduttore perché a seduzione è fatta di calcolo, non di fascino.

La più appassionata storia d’amore del divo è però con una giovane attrice nata a Vienna e venuta in Francia per sbarazzarsi dell’etichetta di Sissi, Romy Schneider, conosciuta nel 1958 sul set de L’amante pura di Pierre Gaspard-Huit. L’anno successivo si fidanzano. Lui ha 23 anni, lei 20. Nel 1964, l’attore lascia Schneider per Francine Canovas (detta Nathalie Delon), che sposa (il suo unico matrimonio) e dalla quale ha un figlio, Anthony, nato lo stesso anno. Ma un legame indissolubile continuerà a legarlo a Romy Schneider: è al suo braccio che l’attrice si stringe, devastata, il giorno del funerale del figlio quattordicenne, David, nel 1981. Quando morirà a sua volta , un anno dopo, Alain Delon le scrive: “Ti amo, mia Puppelé (bambolina in tedesco, ndr)”.

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L’attore ha condiviso la vita con l’attrice Mireille Darc dal 1968 al 1983. “La donna della mia vita” disse quando morì nel 2017. Dopo una storia d’amore con l’attrice Anne Parillaud, Delon ha vissuto, dalla fine degli anni ’80 al 2001, con l’olandese Rosalie van Breemen. La coppia ha avuto due figli nel 1990 e nel 1994, Anouchka (la sua preferita, descritta come la “donna della [sua] vita” e Alain-Fabien. All’età di 80 anni, Delon si ritira nella sua proprietà a Douchy (Loiret) insieme a Hiromi Rollin, presentata come la sua “dama di compagnia” ma descrivendola come sua compagna. Fino a quando i figli dell’attore non l’hanno cacciata di casa nell’estate del 2023, accusandola di abusi.

È noto inoltre per le relazioni con la cantante Dalida, con cui negli anni sessanta ha avuto una passionale storia d’amore; in seguito i due resteranno ottimi amici e incideranno nei primi anni settanta il brano Paroles paroles. L’attore dirà di “avere amato terribilmente questa donna”, Maddly Bamy e Nico, icona dei Velvet Underground, il cui figlio Ari Boulogne (nato nel 1962 e morto nel 2023), assicurò per tutta la vita di essere figlio di Delon. Una paternità mai riconosciuta dal divo francese. Negli anni 60 Brigitte Bardot era la fantasia sessuale di ogni uomo e un simbolo di emancipazione per molte donne alla vigilia del Sessantotto. Ma l’imbronciata “Marianne”, quintessenza della femminilità d’Oltralpe, non cedette al fascino del sex symbol Delon ma trovò in quest’uomo fiero e limpido un amico leale e fedele.

Quattro i figli dell’attore: Anthony Delon, 60 anni, nato dalla relazione tra Alain Delon e la moglie Francine Novas, sposata nel 1964. Anouchka Delon nata nel 1990 frutto della relazione iniziata nel 1987 con la modella olandese Rosalie van Breemen. Così come suo fratello Alain-Fabien nato nel 1994. Anche lei come i due fratelli è un’attrice e regista. Infine Delon non ha mai riconosciuto come proprio figlio Christian Aaron Boulogne, nato nel 1962, mentre l’attore era impegnato con il suo primo grande amore: l’attrice Romy Schneider. Furono legati per cinque anni, ma al secondo anno insieme Delon avrebbe avuto una relazione con la cantante Nico da cui nacque Christian Aaron. Il bambino non fu mai riconosciuto, ma dopo essere stato i primi anni con la madre fu cresciuto dalla nonna paterna, ovvero la madre di Alen Delon, Edith Boulogne, che gli diede anche il suo cognome.

 

Macron: “Era un monumento francese”

 

“Monsieur Klein o Rocco, il Gattopoardo o il Samurai, Alain Delon ha interpretato ruoli leggendari e ha fatto sognare il mondo. Prestando il suo volto indimenticabile per stravolgere le nostre vite. Malinconico, popolare, segreto, era più che una star: un monumento francese”. Lo scrive Emmanuel Macron sui social ricordando il divo francese Alain Delon morto oggi all’età di 88 anni. Il messaggio è accompagnato da una foto in bianco e nero di Delon davanti all’Arco di Trionfo a Parigi.

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Il saluto di Claudia Cardinale a Delon: “Il ballo è finito”

 

“Mi chiedono parole… ma la tristezza è troppo intensa. Mi unisco al dolore dei suoi figli, dei suoi cari, dei suoi fans…Il ballo è finito. Tancredi è salito a ballare con le stelle. Per sempre tua, Angelica”: lo scrive su Instagram Claudia Cardinale alla notizia della morte oggi di Alain Delon.

 

Brigitte Bardot: morte Alain Delon scava un vuoto abissale

 

La scomparsa di Alain Delon “scava un vuoto abissale che niente, né nessuno, potrà colmare”. Lo ha scritto oggi la star del cinema francese Brigitte Bardot in un messaggio manoscritto, secondo l’agenzia di stampa France Presse. “Alain, morendo, mette fine al magnifico capitolo di un’epoca ormai passata, di cui fu un monumento sovrano”, ha scritto BB. “Ha rappresentato il meglio del ‘cinema di prestigio’ della Francia. Un ambasciatore dell’eleganza, del talento, della bellezza”, ha continuato l’attrice. “Perdo un amico, un alter ego, un complice. Condividevamo gli stessi valori, le stesse delusioni, lo stesso amore per gli animali”, ha continuato. “Penso a una frase del poeta Alfred de Vigny in ‘La morte del lupo’: ‘A vedere ciò che si è stati sulla terra e ciò che si lascia, solo il silenzio è grande; tutto il resto è debolezza’”.

 

Il cordoglio del figlio di Belmondo

 

Il figlio di Jean Paul Belmondo – rivale-amico di Alain Delon, nella scena del grande cinema francese morto nel 2021 – ha espresso cordoglio sul suo profilo Instagram ricordando come l’attore, la cui scomparsa stata annunciata oggi, gli aveva rivelato che il padre gli mancava. “Alain, un giorno mi avete detto che vi mancava mio padre”, ha scritto Paul Belmondo. “Oggi – ha continuato – sarete voi a mancarci enormemente. RIP Alain”.

 

Dior: profondamente rattristati

 

La casa di moda Dior ha espresso la sua “tristezza” per la morte dell’attore Alain Delon, simbolo del cinema francese ma anche di “mascolinità senza tempo”. “La Maison è profondamente rattristata dalla notizia della scomparsa di uno dei suoi amici più cari. Dal 2009, Alain Delon è stato il volto di Eau Sauvage, la fragranza iconica di Dior e simbolo di una mascolinità senza tempo. La collaborazione è stata un connubio naturale, con l’eleganza e la presenza imponente di Delon che incarnavano perfettamente l’essenza rivoluzionaria del profumo. Alain Delon e Diorúuna storia leggendaria che rimarrà per sempre viva”, ha scritto Dior sul suo profilo X. “È stato – continua – un attore straordinario e, soprattutto, un amico della Maison per molti anni; i nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi amici”.

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