“La nomina di Mattia Binotto a Team Principal della Scuderia Ferrari non rappresenta ‘un ribaltone’ nella gestione sportiva e non nasce da presunti dissapori interni al team: al contrario e’ una scelta decisa dalla Societa’ di comune accordo con Maurizio Arrivabene, che nei 4 anni di impegno in quella posizione ha lavorato instancabilmente per riportare la Scuderia ai livelli di competitivita’ che merita”. In una lettera alla Gazzetta dello Sport, il numero uno della Ferrari John Elkann spiega i motivi che hanno condotto alla promozione a team principal dell’ex direttore tecnico della Ferrari.
“Il lavoro di Mattia, che e’ gia’ iniziato in previsione della stagione che sta per aprirsi – scrive Elkann – poggia le sue basi proprio su quanto e’ stato fatto negli ultimi anni, in una linea di continuita’ che mira all’evoluzione, non certo alla ‘rottura’ rispetto al passato. Piu’ in generale, respingo qualunque voce o fantasia che ipotizza ritorni al passato e ulteriori cambi nella nostra struttura. Il mio impegno per assicurare stabilita’ e concentrazione alla Ferrari e’ totale, cosi come lo e’ quello dell’Ad Louis Camilleri: insieme, e con il contributo di tutte le donne e gli uomini della Ferrari, raggiungeremo i traguardi che abbiamo presentato pubblicamente pochi mesi fa da Maranello”. “Ai nostri clienti e ai nostri tifosi in tutto il mondo cocnlude Elkann – garantiamo massima determinazione e responsabilita’: lo stesso pretendiamo da chi vivra’ e raccontera’ le tappe di questo nostro viaggio entusiasmante”. Da parte sua, la Gazzetta prende atto della precisazione di Elkann e si scusa se “non si e’ sentito rappresentato nel resoconto della conversazione informale con il nostro collaboratore al Salone di Detroit”.