Etna in eruzione: collasso parziale del cratere sud-est genera imponente nube vulcanica
Una nuova fase eruttiva dell’Etna ha preso avvio nella notte tra domenica e lunedì, intensificandosi significativamente nella mattinata di oggi con il collasso parziale del cratere di Sud-Est, il più giovane dei cinque crateri sommitali del vulcano siciliano.
Il fenomeno eruttivo
Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo (INGV-OE) di Catania, il collasso del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est ha generato un flusso piroclastico che ha prodotto una consistente nube eruttiva alta almeno 5 chilometri. Le prime osservazioni indicano che il materiale vulcanico caldo non ha oltrepassato l’orlo della Valle del Leone, limitando così i potenziali rischi.
L’attività esplosiva iniziale si è rapidamente evoluta in una fontana di lava, accompagnata da un tremore vulcanico che ha raggiunto valori molto elevati. Il centroide delle sorgenti sismiche è localizzato nell’area del cratere di Sud-Est, a una quota di circa 2.800 metri sopra il livello del mare.
Monitoraggio e sicurezza
L’INGV-OE ha aggiornato l’avviso per l’aviazione (VONA – Volcano Observatory Notice for Aviation) al livello arancione, specificando che l’attività vulcanica rimane concentrata nella zona sommitale. Nonostante l’intensità del fenomeno, l’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania continua a operare regolarmente, senza impatti sul traffico aereo.
Il sistema di sorveglianza vulcanica ha documentato il flusso piroclastico alle ore 09:24, mentre l’attività infrasonica risulta elevata con eventi localizzati in corrispondenza del cratere di Sud-Est. Le reti di monitoraggio delle deformazioni non mostrano variazioni significative, ad eccezione della stazione DRUV che continua il trend iniziato con l’attività eruttiva.
Dichiarazioni istituzionali
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha seguito l’evolversi della situazione attraverso il capo della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, che mantiene costanti collegamenti con il prefetto di Catania e i vertici dell’INGV-OE.
Il sindaco di Catania, Enrico Tarantino, ha confermato che la situazione è sotto controllo: “È un fenomeno che si ripete e, alla luce del monitoraggio del vulcano, era già previsto. L’accesso alle aree sommitali era stato già impedito preventivamente”.
Contesto scientifico
Stefano Branca, direttore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, ha sottolineato che non si registrava un’attività vulcanica di tale intensità dall’febbraio 2021.
L’attività stromboliana al cratere di Sud-Est continua a essere monitorata, con i modelli previsionali che indicano una possibile dispersione di eventuali nubi eruttive in direzione Sud-Ovest. Il tremore vulcanico, che ha mostrato un graduale incremento dalle 23:00 di domenica, si mantiene su valori elevati.
Situazione attuale
La fase più pericolosa del fenomeno eruttivo si è conclusa, con l’attività che sta gradualmente regredendo. L’accesso alle aree sommitali rimane interdetto ai turisti e agli escursionisti come misura precauzionale, mentre tutti i sistemi di allertamento hanno funzionato correttamente.
L’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, continua a essere oggetto di costante monitoraggio scientifico, confermandosi uno dei fenomeni geologici più studiati e sorvegliati al mondo per garantire la sicurezza delle popolazioni circostanti.