Frodi e corruzioni ad Agrigento, arresti fra i ‘colletti bianchi’

Frodi e corruzioni ad Agrigento, arresti fra i ‘colletti bianchi’
23 giugno 2021

Militari dell’Arma dei Carabinieri e della Tutela per l’Ambiente, della Guardia di Finanza e personale della Direzione Investigativa Antimafia, nell’ambito dell’operazione denominata “Waterloo” hanno eseguito una serie di misure cautelari personali nei confronti di una sodalizio criminale dedito alla commissione di una pluralità di illeciti. Le ipotesi di reato sono quelle di associazione a delinquere di colletti bianchi finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Al centro della vicenda, la società per azioni Girgenti Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, destinataria di certificazione interdittiva antimafia nel novembre del 2018. Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine.

Sono 8 le persone fermate su disposizione della Procura di Agrigento nell’ambito dell’inchiesta su Girgenti Acque. La procura della città dei Templi ha ritenuto sussistente un rischio altissimo di fuga degli indagati. Le indagini hanno permesso di accertare l’esistenza di una associazione a delinquere che operava in seno alla Governance della società Girgenti Acque S.p.a. Al vertice del sodalizio criminale l’imprenditore Marco Campione, già presidente del C.d.A. di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società del c.d. “Gruppo Campione”. Le indagini hanno coniugato classiche procedure investigative d’intercettazione, telefoniche, ambientali e di servizi di osservazioni, controllo e pedinamento, ad un’attenta attività di verifica di bilanci societari e flussi finanziari.

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Ecco le persone sottoposte a fermo su disposizione della Procura di Agrigento che ritiene sussistente il pericolo di fuga sono i vertici delle società Girgenti Acque e Hydortecne, entrambe dichiarate fallite nei giorni scorsi dal Tribunale fallimentare di Palermo: Marco Campione, 60 anni, ex presidente di Girgenti Acque, Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di Hydortecne, Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico Hydortecne, Calogero Patti, 53 anni, dipendente di Girgenti Acque, Angelo Piero Cutaia, 51 anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque, Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale Girgenti Acque, Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione Girgenti Acque, Igino Della Volpe, 63 anni, componente del Cda di Girgenti Acque.

Indagati anche Pitruzzella, ex prefetto, Micciché e Scoma

Nell’indagine su Girgenti Acque della Procura di Agrigento, ‘Waterloo’, che ha portato oggi al fermo di 8 persone, tra gli 84 indagati ci sono anche Giovanni Pitruzzella, nella sua veste di allora presidente dell`Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) e dell’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede. Pitruzzella, secondo la Procura di Agrigento, “contribuiva concretamente, pur senza farne parte, al rafforzamento e alla realizzazione degli scopi dell’organizzazione a delinquere guidata da Campione Marco i cui componenti si associavano fra loro al fine di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, violazione di sigilli, furto, ricettazione e contraffazione di marchi registrati, nonché più reati tributari societari in materia ambientale”.

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Pitruzzella “in forza del suo ruolo di presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato si impegnava abusando della sua qualità” a “compiere atti contrari ai propri doveri d’ufficio a favore della Girgenti Acque. In particolare, il 2 ottobre 2014, difendeva indebitamente gli interessi di Girgenti acque dinanzi al personale dell’autorità dell’energia elettrica il gas e il servizio idrico, e ancora si impegnava a dare una mano a Campione Marco ad acquisire informazioni utili sulla vendita di quote di Siciliacque Spa” e ancora “si impegnava a dare una mano a Campione Marco per acquisire informazioni utili su una gara per la gestione del servizio idrico integrato della provincia di Palermo anche attraverso persone vicine l’allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando Nicola”.

Secondo la Procura Diomede contribuiva concretamente, senza farne parte, al rafforzamento e alle realizzazione degli scopi dell’organizzazione guidata da Campione “forte del suo ruolo di prefetto di Agrigento dal 30 dicembre 2013 fino al 19 gennaio 2018 nello svolgimento delle sue funzioni” In particolare viene contestata l’emissione di una informativa liberatoria antimafia. Diomede avrebbe svolto “un’attività di tutela degli interessi di Campione Marco della Girgenti Acque in particolare valutando in maniera non corretta gli elementi fattuali riportati nei documenti istruttori eseguiti nel procedimento amministrativo”.

Fra gli 84 indagati, risultano anche i nomi del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè e del deputato Francesco Scoma (Iv). L’ipotesi di reato è violazione della legge sui finanziamenti elettorali. Secondo la Procura, quando Miccichè era candidato per Forza Italia alle elezioni regionali del 2017 avrebbe ricevuto da Marco Campione, numero uno di Girgenti Acque “contributi elettorali, spese di viaggi e soggiorni in violazione a quanto previsto dall’art. 7 comma 2 Legge n. 195/1974, ovvero senza che fosse intervenuta la deliberazione dell’organo societario della Girgenti Acque S.P.A. e senza che i contributi fossero stati regolarmente iscritti nel bilancio della medesima società”.

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A Miccichè e al deputato Scoma i pubblici ministeri contestano “perché, in concorso tra loro, Miccichè Gianfranco, nella qualità di candidato per il partito Forza Italia alle elezioni regionali del 5/11/2017 e Scoma Francesco nella qualità di mandatario del candidato Miccichè, ricevevano da Campione Marco (nella sua qualità di presidente e legale rappresentante della Girgenti Acque S.p.A.) contributi elettorali e spese di viaggi e soggiorni pagate a Miccichè Gianfranco in violazione a quanto previsto dall’art. 7 comma 2 Legge n. 195/1974, ovvero senza che fosse intervenuta la deliberazione dell’organo societario della Girgenti Acque S.p.A. e senza che i contributi fossero stati regolarmente iscritti nel bilancio della medesima società. In Agrigento dal 02 maggio al 05 ottobre 2017”.

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