Gas, l’Europa affronta l’autunno con i depositi in crescita. L’Italia supera il 94%

Le condizioni climatiche miti continuano a favorire l’immissione di volumi, mentre il prezzo all’ingrosso scivola ai minimi degli ultimi otto mesi.

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L’Europa affronta l’autunno con scorte di gas in crescita, nonostante l’avanzare della stagione, grazie a temperature miti che continuano a permettere l’iniezione di volumi nei depositi. L’Italia si distingue con livelli di riempimento prossimi al 95%, un dato in linea con lo scorso anno, mentre la Germania rimane indietro. Il contesto è ulteriormente rassicurato dal prezzo del gas sul mercato olandese Ttf, stabilizzato sui minimi di inizio febbraio.

Le riserve di gas naturale europee continuano a espandersi, spinte da condizioni climatiche insolitamente clementi. Questo andamento consente di destinare ai siti di stoccaggio parte dei flussi di gas in ingresso, ritardando di fatto l’inizio della fase di prelievo invernale. La situazione contribuisce a creare un quadro di relativa tranquillità sul fronte dell’approvvigionamento energetico.

L’Italia si posiziona in testa alla classifica continentale, con i suoi depositi riempiti al 94.9%, per un volume di 192.49 terawattora (TWh), un dato quasi identico a quello registrato nello stesso periodo del 2023. A livello comunitario, la media di riempimento si attesta all’82.82%, corrispondente a 945.53 TWh. Sebbene solida, questa cifra rimane al di sotto del picco di 1.092 TWh toccato nel corso dell’anno precedente.

Il divario tedesco e il freno delle rinnovabili

La Germania, il paese con la maggiore capacità di stoccaggio in Europa, segna un riempimento del 75.06% (188.3 TWh), un livello significativamente inferiore rispetto ai 246.51 TWh di un anno fa. Questo ritardo è in parte attribuibile a una minore produzione di energia eolica nei mesi passati, che ha obbligato a un ricorso più intenso del previsto alle centrali a gas per la generazione di elettricità, limitando così i volumi destinabili all’accumulo.

Nonostante il calendario segni l’avanzata della stagione autunnale, le iniezioni di gas nei depositi proseguono a ritmo sostenuto in gran parte del continente. Nell’ultimo periodo, si è registrato un rialzo medio dello 0.02% in Europa, dello 0.01% in Germania e dello 0.05% in Italia, a testimonianza di un’immissione continua, seppur marginale.

I prezzi europei toccano i minimi di febbraio

A completare un quadro rassicurante contribuisce l’andamento dei listini. Il prezzo del gas sul mercato di riferimento Ttf di Amsterdam ha chiuso la settimana con un calo dello 0.8%, assestandosi a 31,12 euro per megawattora. Questo valore rappresenta il livello più basso dai primi di febbraio 2024, quando il 27 febbraio si era chiuso a 30,58 euro. La dinamica europea contrasta con quella del mercato nordamericano, dove i future per novembre hanno toccato i massimi di fine luglio, spinti dalle previsioni di un picco di freddo che interesserà quasi due terzi del territorio statunitense orientale.