Gentiloni da Merkel: austerity finita, no a Ue a due rigidità. “Immigrazione? Non c’è lavoro comune”

Gentiloni da Merkel: austerity finita, no a Ue a due rigidità. “Immigrazione? Non c’è lavoro comune”
18 gennaio 2017

Il messaggio è chiaro: la rigidità dell’Europa non può valere solo (o quasi) sui conti pubblici italiani. Paolo Gentiloni è arrivato a Berlino per il primo incontro da premier con Angela Merkel e per partecipare alla conferenza economica italo-tedesca, mentre dall’Italia arrivavano le notizie delle nuove forti scosse in Centro Italia. Il presidente del Consiglio ha seguito costantemente la situazione in contatto con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e con Palazzo Chigi, e ha ricevuto la solidarietà della cancelliera tedesca, che ha assicurato la disponibilità a dare “qualsiasi tipo di aiuto” alle popolazioni colpite. I dossier sul tavolo erano tanti, e se il tema dei conti pubblici italiani (con la richiesta dell’Ue di una manovra correttiva) non è stato trattato nel bilaterale tra le delegazioni, nel loro faccia a faccia Gentiloni e la Merkel vi avranno fatto almeno un accenno. Tanto che in conferenza stampa Gentiloni ha ribadito la posizione dell’Italia. “Se c’è una questione su cui ci sentiamo in diritto di lamentarci, è che a volte vediamo una flessibilità a corrente alternata. Si è parlato di Europa a due velocità, a volte sembra di avere un’Europa su due rigidità, troppo rigida su alcune questioni, troppo flessibile su altre”.

IMMIGRAZIONE Ad esempio sul tema dell’immigrazione, su cui “se non c’è condivisone sarà molto difficile dare una risposta convincente”. Sui conti pubblici, ha assicurato, l’Italia ha fatto i compiti a casa e “non tornerà mai ad essere un Paese fiscalmente irresponsabile” ma l’Ue non può dare il segnale di operazioni di “piccolo cabotaggio” ed essere “molto rigida sui decimali dei bilanci e molto ampia su questioni fondamentali come ad esempio la questione migratoria”. Proprio al tema dell’immigrazione e della situazione in Libia è stato dato molto spazio nel vertice. L’auspicio di Gentiloni è che “ci sia l’impegno a fare della questione migratoria la scommessa comune di tutta l’Unione europea. Non possono essere solo 3-4 Paesi a reggere il peso” perché “deve esserci un lavoro comune” ma “purtroppo non è ancora così”. Un augurio condiviso dalla Merkel, secondo cui “l’immigrazione non è un problema che riguarda singoli Paesi ma tutta l’Unione europea. Libera circolazione e Schengen si possono affrontare solo se si trova una soluzione al problema delle migrazioni”. In particolare “in Libia la situazione è difficile, quindi appoggiamo l’Italia nel contrasto all’immigrazione illegale”, ha garantito la cancelliera.

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FCA Al centro dei colloquio anche la polemica tra Italia e Germania sul “caso” Fca, con la richiesta di Berlino di ritirare tre modelli della casa italo-americana. Un tema su cui il premier è stato molto netto, ribadendo “in amicizia” che “sono questioni regolate da leggi e sono le singole autorità nazionali di omologazione ad avere il compito di fare questi esami. Noi decidiamo per quello che ci riguarda e i tedeschi decidono per quanto riguarda le loro questioni”. Dell’altro tema economico “caldo”, quello delle banche, invece, ha spiegato Gentiloni in conferenza stampa, “non abbiamo parlato particolarmente”. Però il presidente del Consiglio ha ribadito che “il governo ha preso una decisione molto rilevante con il dl salva risparmio, che ha sbloccato la situazione. Continueremo a seguirla con le competenti autorità dell’Ue”. Dal vertice è emerso poi l’impegno comune per il rilancio della Ue “in una fase difficile” con la convinzione di Italia e Germania della “straordinaria importanza del futuro dell’Ue”.

BREXIT Certo tra i due Paesi c’è “sintonia su molte questioni” ma anche alcune divergenze, con l’Italia che considera “tramontata la stagione dell’austerity” e che chiede di puntare su “crescita, lavoro, investimenti”. Ma “dobbiamo discutere per trovare soluzioni condivise”, ha sottolineato Gentiloni, definendo “stridente” il dibattito su “vincoli e cavilli” delle regole Ue. L’Unione europea ha davanti adesso, tra l’altro, anche la questione Brexit, tema al centro del colloquio. “Credo – ha spiegato Gentiloni – che il discorso di ieri di Theresa May abbia riempito di contenuti quello che era un titolo fino ad ora: abbiamo più chiaro cosa significhi ‘Brexit is Brexit’ per il governo britannico. Credo che si potrà raggiungere un’intesa”. Infine, tra Merkel e Gentiloni c’è stato anche un passaggio sul rapporto con gli Usa che venerdì entreranno nell’era Trump. “Faccio gli auguri a Trump, la collaborazione con gli Usa è fondamentale ma i nostri principi sono altrettanto fondamentali”, ha tenuto a sottolineare il premier.

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