Hillary Clinton difende Bill: con Lewinsky non fu abuso di potere

Hillary Clinton difende Bill: con Lewinsky non fu abuso di potere
Monica Lewinsky e Hillary Clinton
15 ottobre 2018

L’ “affaire” di Bill Clinton con la stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky, non rappresentò un abuso di potere e fu giusto non dimettersi sulla scia dello scalpore creato dallo scandalo. A difendere l’ex presidente degli Stati Uniti è stata la moglie Hillary.

La vicenda, che risale al 1995, è tornata in auge nell’era di #MeToo, con i critici che hanno chiamato in causa lo squilibrio di potere tra un presidente in carica e una stagista che secondo loro rende impossibile considerare la relazione consenziente. Alcuni, come la senatrice di New York Kristin Gillibrand, hanno sottolineato come Clinton si sarebbe dovuto dimettere a seguito dell’empeachment di fine 1998, per aver mentito sulla vicenda. Ma parlando ieri a CBS News, Hillary – sconfitta da Donald Trump nelle ultime elezioni presidenziali ed ex segretario di stato – ha spiegato di non essere d’accordo. “Assolutamente no”, ha risposto quando le è stato chiesto se suo marito si sarebbe dovuto dimettere.

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Incalzata sul presunto abuso di potere rappresentato dalla relazione, Hillary Clinton ha risposto: “No, no”. Per poi sottolineare che Lewinsky, che all’epoca era 22enne, “era una donna adulta”. “Ci fu un’inchiesta e, come credo, tutto fu valutato in modo corretto”, ha aggiunto. Nel 1999, il Senato processò per un mese Clinton ma alla fine non raggiunse la maggioranza dei due terzi necessaria per condannarlo e rimuoverlo dalla carica. Lewinsky, da parte sua, ha a lungo sostenuto che la relazione fu consensuale, ma in un articolo pubblicato su Vanity Fair a inizio anno ha scritto di suo pugno di aver iniziato a riesaminare questa sua posizione. Bill Clinton è stato accusato da molte altre donne di comportamenti sessuali inappropriati in casi che risalgono fino agli anni Settanta.

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