Per ogni nuova impresa che apre ne chiudono due

28 giugno 2014

Nei primi cinque mesi del 2014 il numero di imprese del terziario di mercato che cessano l’attività continua ad essere superiore a quello delle nuove iscrizioni: per ogni nuova apertura ne chiudono due, anche se il saldo tra aperture e chiusure, che continua ad essere negativo, risulta in leggero rallentamento rispetto all’anno scorso (-52.716 unità contro -55.815 dei primi 5 mesi del 2013). E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sulla demografia delle imprese del mese di giugno realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio.

A questa performance fanno, tuttavia, eccezione le attività di alloggio e ristorazione, le uniche all’interno del comparto a registrare un peggioramento del saldo (passato da -7.612 a -7.752), mentre continua il trend espansivo del commercio ambulante; significativo il dato territoriale che conferma la particolare debolezza del sistema imprenditoriale del Mezzogiorno dove si registra una consistente riduzione dello stock di imprese (-17.353) e dove si concentra quasi un terzo delle chiusure complessive. Questi dati, secondo Confecommercio, “confermano, da un lato, il persistere di una fase di debolezza del ciclo economico e l’assenza di concreti e significativi segnali di ripartenza; dall’altro, evidenziano come le imprese di questo comparto, nonostante le difficoltà legate ad una domanda interna stagnante, all’elevata pressione fiscale, a un limitato accesso al credito, ai mancati pagamenti dei debiti della Pa, riescono a contenere gli effetti del protrarsi della crisi”.

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In tutte le ripartizioni territoriali, nei primi cinque mesi del 2014, “il numero di cancellazioni delle imprese dell’area Confcommercio è stato più elevato delle nuove iscrizioni”. Particolarmente consistente il saldo negativo del Mezzogiorno dove il sistema imprenditoriale sembra fortemente indebolito dalla recessione. In questa ripartizione il numero di cancellazioni è rimasto identico a quello dello stesso periodo dell’anno precedente mentre per le iscrizioni si è registrato un incremento di lieve entità. Nel Nord-Ovest e nel Nord-Est il saldo negativo si è attenuato rispetto allo stesso periodo del 2013 grazie ad un calo delle cancellazioni, mentre il Centro evidenzia un peggioramento. A livello regionale nei primi cinque mesi del 2014, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Campania e Sardegna si distinguono per una riduzione del proprio saldo negativo rispetto al 2013, mentre Lazio e Sicilia registrano un saldo più pesante. Il flusso delle iscrizioni presenta incrementi significativi in Veneto, Liguria, Umbria, Campania, Sicilia e Sardegna. (TMNews)

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