In Germania vittima di abusi chiama in causa Joseph Ratzinger

In Germania vittima di abusi chiama in causa Joseph Ratzinger
Papa emerito Ratzinger
22 giugno 2022

La vittima di abusi sessuali subiti a Monaco di Baviera 26 anni fa da un sacerdote, nel frattempo condannato per pedofilia, sta tentando di chiamare in causa diversi responsabili tra i quali l’allora arcivescovo Joseph Ratzinger. L’uomo ora ha 38 anni e nella causa compare con un nome di fantasia, Julian Schwarz. Quando aveva 12 anni si recò a Garching an der Alz da un sacerdote, conosciuto con l’iniziale del cognome, padre Peter H., perché un amichetto gli aveva detto che poteva guadagnare soldi, senza spiegargli come. Giunto nella canonica, padre Peter H. lo obbligò a vedere film pornografici e masturbarsi insieme. Il bambino riferì quanto successo alla madre, che non gli credette. Tempo dopo lasciò casa e attraversò anni di problemi psicologici e tossicodipendenza, dai quali non è ancora uscito del tutto. Ma ha deciso di intentare causa tramite un avvocato, Andreas Schulz. Il legale ha depositato nei giorni scorsi al tribunale distrettuale di Traunstein una denuncia di cui scrivono ora tre testate, Correctiv, Bayerische Rundfunk e die Zeit.

La vicenda di padre Peter H., nel frattempo, è nota: padre H. era inizialmente incardinato nella diocesi di Essen, dove abusò di diversi minorenni, e venne inviato a Monaco per sottoporsi ad una psicoterapia. Qui, nel 1980, l`arcidiocesi di Monaco e Frisinga non solo lo assunse, ma, nel corso degli anni, lo impiegò in compiti pastorali. Dopo una condanna civile emessa dal tribunale distrettuale di Ebersberg nel 1986, la diocesi tornò ad affidargli compiti pastorali, e il sacerdote continuò ad abusare di minorenni, fino alla sua morte avvenuta nel 2000. A febbraio scorso l’arcidiocesi di Monaco, ora guidata dal cardinale Reinhard Marx, ha pubblicato un rapporto che ha commissionato ad un gabinetto indipendente di avvocati sugli abusi sessuali avvenuti negli ultimi 70 anni. Per quanto riguarda il sacerdote in questione, una responsabilità pesante ricade sul successore di Ratzinger, il cardinale Friederich Wetter, ma anche il futuro Benedetto XVI è toccato dalla vicenda. Il rapporto, in particolare, si concentrò sulla riunione diocesana del 15 gennaio 1980 durante la quale fu deciso di accogliere in diocesi padre H.

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Joseph Ratzinger ha inizialmente dichiarato che egli “non era presente” alla riunione, ma la commissione ha studiato gli archivi scoprendo che è “poco credibile” che egli fosse assente. Una “svista”, un “errore … non intenzionalmente voluto”, ha poi dichiarato dal Vaticano il papa emerito. Più in generale, Ratzinger ha detto già in passato che non era a conoscenza dei comportamenti abusivi del sacerdote, la commissione indipendente ha sollevato dubbi al riguardo. Prima di allora, una indagine riservata della diocesi del 2010, che la Zeit ha pubblicato nel 2022, accertava che padre H. aveva parzialmente ammesso gli abusi davanti ai suoi superiori. Nella denuncia, ora, Joseph Ratzinger viene accusato di essere stato “a conoscenza” della situazione e di avere preso “alla leggera” il rischio che il sacerdote potesse replicare il reato di abuso.

La vittima di padre H., però, ora fa causa. Il nodo giuridico, spiega il suo avvocato ai media tedeschi, è come presentare una denuncia per un reato prescritto. Il legale ha provato uno strumento giuridico inconsueto, ossia una “Feststellungsklage”, una azione di accertamento di un diritto, che mira ad aggirare i termini di prescrizione poiché distingue tra il risarcimento, che è prescritto come il reato, e l’accertamento di un danno civile che invece, nella tesi dell’avvocato, non è prescritto. Nella causa, infatti, il legale si fa forza di una sentenza della Corte federale di giustizia tedesca che in un caso di dieci anni fa stabilì che un tribunale può accertare che si sia veriicato un danno pur senza che sia possibile richiedere il pagamento di un indennizzo. Una strada che sarebbe possibile, nel sistema tedesco, se un imputato non si oppone con la richiesta di prescrizione. E l’ex arcivescovo di Monaco, Friedrich Wetter, successore di Ratzinger, che in passato ha ammesso le proprie omissioni, ha detto ora a Correctiv, Bayerische Rundfunk e Zei di non aver visto la causa ma di non voler chiedere la prescrizione.

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