Irregolarità in uso fondi Ue per hotel Ponte Palermo, due condanne

11 novembre 2016

La terza sezione del Tribunale ha condannato Lidia La Magna e Marcella Ponte (madre e figlia, amministratrici dell’albergo Ponte a Palermo) rispettivamente a 8 mesi e un anno (pena sospesa) per malversazione ai danni della Comunità europea. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Luca Battinieri, una società del gruppo Ponte avrebbe ottenuto dei fondi per la ristrutturazione dell’hotel dall’Unione europea ma non li avrebbe utilizzati e comunque non sarebbero stati rispettati i vincoli per l’utilizzo di finanziamenti Ue.

L’edificio di via Crispi fu sequestrato nel 2013 proprio in seguito a questa indagine. La vicenda ruota attorno ad un finanziamento europeo che i Ponte avevano chiesto per ristrutturare e rilanciare la struttura: 230 mila euro che la Regione concede attingendo dai fondi comunitari del Por nel 2009. La finanza, durante un’ispezione nella struttura, si accorge però che i soldi non sarebbero stati spesi e la struttura andava verso la dismissione. Il Tribunale ha anche disposto la confisca di beni per 230 mila euro.

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