Italia-Svezia 0-0, azzurri fuori dal Mondiale. Buffon in lacrime: “Abbiamo fallito ma ci rialzeremo”

13 novembre 2017

Il miracolo non è arrivato. L’Italia pareggia 0-0 a San Siro contro la Svezia e non ribalta lo 0-1 patito all’andata a Solna. Per la seconda volta nella storia gli azzurri falliscono la qualificazione al Mondiale ed ora sarà tutto da rifondare. Una partita di nervi quella degli azzurri, ma nulla oltre il cuore. Certo la fortuna ci ha messo del suo con troppi palloni usciti fuori di un soffio e una Svezia ipercatenacciara, ma tutte le contraddizioni di questa Nazionale sono esplose nella notte di San Siro che regala alla Svezia il pass per la Russia. Ventura conferma il 3-5-2 visto all’andata con tre cambi. Escono lo squalificato Verratti, De Rossi e Belotti, apparso lontano dalla miglior condizione. Al loro posto Florenzi, Jorginho e Gabbiadini. Partita durissima in avvio. Più che le occasioni fioccano i cartellini. Chiellini atterra Berga, Johansson stende Parolo. E l’arbitro Mateu Lahoz si distingue per ben tre possibili rigori non concessi: Augustinsson che atterra Parolo e un doppio fallo di mano prima di Darmian poi di Barzagli. La partita è sulla falsariga dell’anda a Solna. Giropalla, anche un po’ noioso degli azzurri e Svezia che va a prendere molto alto la squadra italiana. E’ nell’ultimo quarto d’ora che la Nazionale meriterebbe di passare. Occasioni a ripetizione. Al 27′ Candreva spara alto sulla traversa, al 40′ Immobile, tutto solo in area, si gira e conclude, Olsen sfiora il pallone che però sta comunque entrando in porta, ma Granqvist, quasi sulla linea, salva lo 0-0. Al 43′ Immobile per la terza volta pericoloso: l’attaccante della Lazio dalla sinistra mette in mezzo, arretrato, per Parolo, anticipato di un soffio.

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Al 45′ grande giocata di Florenzi che sulla sinistra si libera con un tunnel di Lustig e in area calcia forte sul primo palo, Olsen si supera e respinge. Il computo dei rigori non dati diventa 2-2 ad inizio di ripresa con Candreva che si becca una ginocchiata nel costato da Lustig in area. L’Italia attacca: Florenzi in acrobazia e Candreva dal limite fanno emozionare San Siro. Bonucci getta via la maschera protettiva del setto nasale, Ventura manda nella mischia Belotti per Gabbiadini ed El Sharaawy per Darmian in una versione iperoffensiva del 3-5-2. Al 65′ una conclusione di Florenzi trova la testa di Lustig che manda in angolo con l’aiuto della traversa. L’ultima carta di Ventura a un quarto d’ora dalla fine è quella di Federico Bernardeschi al posto di Candreva. L’Italia sembra aver perso un po’ di fiducia e sbaglia qualche passaggio di troppo. Negli ultimi dieci minuti El Sharaawy e Parolo vanni vicinissimi al gol ma Olsen dice di no. L’assalto all’arma bianca è inefficace. Nonostante l’inno di Mameli cantato da San Siro l’Italia non riesce a segnare e il triplice fischio condanna gli azzurri ad una figuracci storica oltre che ai fischi di San Siro: fuori per la seconda volta dal Mondiale che gli azzurri vedranno solo in tv.

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BUFFON IN LACRIME

Finisce una storia bellissima iniziata venti anni fa per Gigi Buffon che dà l’addio alla Nazionale in uno dei momenti probabilmente più brutti della sua carriera. “Dispiace ma non per me, piuttosto per il movimento – dice in lacrime il portiere azzurro alla Rai – perché abbiamo fallito un qualcosa che anche a livello sociale poteva essere importante. Questo è l’unico rammarico che ho e non certo quello di finire. Alla fine il tempo passa, è tiranno, ed è giusto che sia così. Mi dispiace che l’ultima partita ufficiale sia coincisa con una non qualificazione mondiale”. Nessuna sottovalutazione dell’avversario: “No, non abbiamo sottovalutato niente perché chi gioca queste partite sa cosa vuole dire affrontare queste squadre, quanto sia dispendioso sia fisicamente che psicologicamente rimontare un gol. Probabilmente non siamo riusciti a fare al meglio quello che potevamo fare”. Cosa è mancato? “E’ mancata l’energia e la lucidità per fare gol. Loro hanno fatto una gara come quella dell’andata. E’ stato uno spareggio che si è deciso per degli episodi che a loro sono andati bene a noi male. Quando ti van male gli episodi vuol dire che probabilmente hai delle colpe e quando ti van bene hai meritato”. C’è ancora un futuro per questo calcio? “Sicuramente c’è futuro perché abbiamo orgoglio, forza, siamo testardi, caparbi, e dopo delle brutte cadute troviamo il modo di rialzarci e quindi lascio una nazionale di ragazzi in gamba che faranno parlare di loro compresi Donnarumma e Perin che non mi faranno rimpiangere”. Sulla posizione di Ventura Buffon chiude: “Lo sport insegna a perdere in gruppo ed a vincere in gruppo. A condividere gioie e dolori e dividere meriti e demeriti. Il mister ha le stesse colpe che abbiamo noi”.

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