La Camera vota il suo bilancio “austero”. Le 10 cose da sapere

La Camera vota il suo bilancio “austero”. Le 10 cose da sapere
13 luglio 2015

Qualche sforbiciata, ma non soltanto, che permette un contenimento della spesa della Camera dei Deputati al di sotto del miliardo di euro, per la prima volta da 10 anni. E poi, restituzione al bilancio dello Stato nel 2015 di 34,7 milioni di euro, che si aggiungono ai 10 milioni restituiti nel 2013 e ai 28,3 milioni nel 2014. Misure di risparmio che riguardano le locazioni e il personale dipendente. Un aumento della spesa previdenziale. Trentadue milioni ai gruppi parlamentari. Sono queste le principali caratteristiche del bilancio triennale 2015-2017 della Camera, approvato dall’Ufficio di presidenza, ora pubblicato online sul sito di Montecitorio. Da lunedì prossimo, insieme al consuntivo 2014, la parola passerà ai deputati, che dovranno votarlo. In questi otto giorni, ogni deputato può solo depositare propri ordini del giorno su singole voci per presentare proprie osservazioni. Dopodiché, nella seduta di giovedì 23, accolti o no gli odg da loro presentati, si passa a una scelta secca: bilancio approvato o respinto. Modifiche, invece, non sono ammesse. Ecco allora in 10 punti un vademecum sull’austerity 2015 deciso a Montecitorio. Con un’avvertenza: dal 2016 il bilancio della Camera cambierà anche il look, in ottemperanza a una richiesta di maggiore leggibilità e trasparenza venuta dai M5s e accolta. Per il 2015 la forma è ancora la tradizionale, ma lo schema della nuova, più semplice e sinottica, è già presentata. Dal prossimo anno ci sarà solo quella.

LA SPESA COMPLESSIVA SOTTO IL MILIARDO DOPO 10 ANNI La spesa complessiva della Camera prevista per il 2015 è di 986,671 milioni, con una riduzione del 4,87%. E tale resterà anche nel 2016 e nel 2017. Era dal 2005 che la spesa annua di Montecitorio non si fermava prima della soglia del miliardo. E anche la riduzione percentuale è la maggiore del decennio: nel 2014, ad esempio, era stata dell’1,68% e nel 2013 del 3,01%. Solo nel 2005 la riduzione aveva superato come quest’anno il 4%.

CAMERA COSTA ALLO STATO 223 MILIONI IN MENO DI TRE ANNI FA Mantenere la Camera costa allo Stato dal 1° gennio 2016 223 milioni di euro in meno rispetto al 1° gennaio 2013, data di inizio del precedente bilancio di austerity. Come per il triennio precedente, il bilancio 2015-2017 prevede che in ognuno di questi tre anni Montecitorio chiederà allo Stato 50 milioni in meno rispetto al precedente. Inoltre, nel 2015 è prevista una restituzione record allo Stato di risparmi effettuati: 34,7 milioni (nel 2013 erano stati 10, 28,3 nel 2014).

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IL COSTO DEI DEPUTATI NEL 2015 SFIORA I 150 MILIONI (+0,5%) Il costo dei deputati per il 2015 previsto dalla Camera è di pooco inferiore ai 150 milioni: 144milioni e 955mila euro. Con un aumento dello 0,5% rispetto al 2014 (quando fu di 144milioni e 230mila euro). In particolare, per quest’anno è a bilancio della Camera una spesa per le indennità dei deputati di 81milioni e 315mila euro (+1,16% rispetto al 2014) e una spesa per i rimborsi di 2 milioni e 141 mila euro (-0,32%). I rimborsi spese a bilancio riguardano per 8 milioni e 450 mila euro i viaggi dei deputati, per 26,5 milioni loro spese di soggiorno, per 27,5 milioni loro spese connesse al mandato parlamentare. Quanto invece alle indennità, il 2015 prevede una spesa di 78 milioni e 950 mila euro per gli stipendi dei deputati e 2 milioni e 200 mila per il finanziamento di loro collaboratori e uffici. Restano in vigore fino al 2017 tutte le misure di contenimento della spesa per i deputati adottate negli ultimi anni: niente adeguamento annuale delle indennità, fermo dal 2006. E conferma dei parametri per i rimborsi fissati nel 2011.

PENSIONI, VITALIZI, RIMBORSI: EX DEPUTATI COSTANO 139 MILIONI Gli ex deputati, fra trattamenti pensionistici, vitalizi e rimborsi loro dovuti, nel 2015 costano 138 milioni e 720mila euro, con un aumento dello 0,6% rispetto lo scorso anno. 85milioni e 400mila è la spesa per i vitalizi versati a loro direttamente e 10,5 milioni quella per le loro pensioni personali. Mentre 25 milioni e 300 mila euro di vitalizi sono versati a congiunti degli ex deputati a titolo di reversibilità e altri 370mila di euro sono loro versati a titolo di pensione. Altri 16 milioni nel 2015 saranno rimborsati allo Stato per i vitalizi da questo versati direttamente a ex parlamentari.

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AI GRUPPI PARLAMENTARI 32 MILIONI, SPESA CAMERA INVARIATA Per il 2015 la Camera ha stanziato poco meno di 32 milioni di euro per i gruppi parlamentari. Dopo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, si tratta del solo versamento diretto delle istituzioni alle forze politiche. La cifra è praticamente la stessa dello scorso anno: la riduzione è pari solo allo 0,31%.

CAMERA RISPARMIA ANCORA SU PERSONALE Cala ancora decisamente la spesa della Camera nel 2015 per il personale: sono a bilancio 232 milioni e rotti contro i quasi 252 dello scorso anno. La riduzione è in media del 7,8%. Con un risparmio record (-39,5%) sui rimborsi per cure da invalidità di servizio e socio-sanitari: i 430 milioni spesi nel 2014 si riducono a 260 per l’anno in corso. La spesa per le retribuzioni dei dipendenti prevista nel 2015 è di poco inferiore ai 195 milioni: -7,9%. Nel dettaglio, quella per stipendi è di 186 milioni, quella per indennità (sommando quelle di incarico, di missioni ed altre) resta poco sotto i 9 milioni. Del 7,2% si riduce invece nel 2015 la spesa per i contributi previdenziali versati per il personale: 36 milioni e 845mila euro, contro i 39 milioni e 715mila euro del 2014.

CROLLA SPESA PER AFFITTI, AUMENTA PER PENSIONI Il taglio più significativo della spesa Camera per il 2015 è quello che riguarda la voce affitti e locazioni: -91,7% rispetto al 2014 (ovvero 2 milioni e 300 mila euro circa, contro 26 milioni e 155mila). La parte del leone la fa l’annosa rescissione e la restituzione dei palazzi Marini alla proprietà Scarpellini (23,8 i milioni di euro risparmiati sulle locazioni e altri 14,5 milioni su oneri accessori ad esse connesse). Si vedrà in futuro se e in che misure le minacciate cause a vario titolo impatteranno su questo risparmio. Di contro, la spesa per le pensioni è fra la voci che fanno registrare le maggiori impennate per l’anno in corso: +9,47% la previsione 2015. La spesa previdenziale era stata infatti di 234 milioni e mezzo nel 2014. Mentre è quantificata in 256 milioni e 700 mila euro per il 2015. Ed anche maggiore è l’incremento per i contributi socio sanitari ai pensionati: nel 2015 costano alla Camera 200 mila euro, a fronte dei 170mila dello scorso anno: + 17,65%.

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SFORBICIATE LE SPESE PER LE BOLLETTE Il bilancio 2015 fotografa una Camera più risparmiosa sulle bollette di luce, gas, telefono. La riduzione rispetto al 2014 è stata del 15,7%, con quasi un milione di euro risparmiati: lo scorso anno le utenze erano costate oltre 5 milioni e mezzo, quest’anno Montecitorio non vuole spendere oltre 4 milioni e 700 mila euro.

PIU’ SOLDI PER ESTERNI, MENO PER AGGIORNAMENTO E COMUNICAZIONE La voce di spesa cresciuta di più nel bilancio 2015 della Camera (+211,4%) riguarda l’esternalizzazione del potenziamento delle strutture di controllo e monitoraggio sull’andamento della spesa pubblica, sulla realizzazione delle grandi opere pubbliche, sulla politica estera e internazionale. Il ricorso a esterni per l’attuazione di queste previsioni normative nel 2014 è costata 212.525 euro, nel 2015 ne costa invece 661.819. Altra voce significativa di risparmio (più in percentuale che in valore assoluto) è quella per studi e ricerche: -13,3% (130 mila euro, contro 150 mila). In linea con una riduzione (-5,15%) che colpisce anche l’aggiornamento professionale (920 mila euro la spesa stimata). Mentre la spesa per la Comunicazione (4 milioni e 300 mila euro) si riduce del 3,4%. Registrando a parte, però, il milione e 600 mila euro messo a bilancio nel 2015 per l’accesso gratuito via internet agli atti parlamentari.

CAMERA TAGLIA SPESA ASSICURAZIONI. NON AUTO, AEREI, TRENI, NAVI Con un risparmio del 37,02% (1,2 milioni di spesa prevista contro quasi 2 milioni registrata nel 2014) il settore assicurazioni risulta fra il più colpito dai tagli della Camera. Dimezzate sono le assicurazioni infortuni per i dipendenti, ridotte di 100 mila euro quelle infortuni e vita dei deputati. Mentre Montecitorio (deputati ma non solo) non riesce proprio a risparmiare sui trasporti, siano essi in auto (auto blu, taxi, Ncc, etc), aerei, navi o treni. Complessivamente la spesa del 2015 è invariata, di poco sotto gli 11 milioni, con tendenza all’aumento: +0,27%.

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