La Gran Bretagna avverte i Paesi Ue: pagate quota Nato o Trump ci molla

La Gran Bretagna avverte i Paesi Ue: pagate quota Nato o Trump ci molla
12 novembre 2016

La Gran Bretagna lancerà lunedì un monito agli alleati europei nella Nato, esortandoli a pagare “la giusta quota” per far funzionare l’Alleanza e ad abbandonare l’idea di un esercito europeo. L’avvertimento, anticipa The Telegraph, arriverà lunedì in occasione del Consiglio affari esteri, che prevede anche una sessione congiunta con i ministri della Difesa. Si discuteranno i piani per una difesa europea, argomento di rinnovata importanza alla luce dell’elezione alla presidenza Usa di Donald Trump, che in campagna elettorale ha definito “obsoleta” la Nato e ha lamentato l’eccessivo peso economico che l’Alleanza atlantica rappresenta per Washington, arrivando a mettere in dubbio l’impegno americano riguardo Paesi che non “pagano i loro conti” o “non rispettino gli obblighi nei confronti dell’America”. Nel 2015 gli Usa hanno finanziato il 72% della spesa Nato e solo cinque Paesi dell’Alleanza su 28 rispettano gli impegni economici nei confronti dell’Alleanza: la Grab Bretagna è uno di questi, sottolineerà il ministro della Difesa Michael Fallon nel suo discorso agli alleati europei.

Il Telegraph precisa che la spesa per la difesa dei membri Nato europei è scesa in media dall’1,7% all’1,4% dei loro bilanci e Belgio, Repubblica Ceca, Italia, Lussemburgo, Slovenia e Spagna l’anno scorso hanno speso meno dell’1% . Una fonte di Whitehall ha riferito al Telegraph che l’elezione di Trump darà “impeto” alla volontà britannica di incoraggiare altri Paesi Ue a spendere di più per la Difesa. Perché, ha spiegato, in passato gli americani hanno deciso di farsene una ragione e di continuare a dare il maggiore contributo, ma “se una nuova amministrazione dice che si devono tirare su le maniche, questo li spingerà a concentrarsi. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che l’Europa allo stesso tempo sta affrontando problemi sempre più grandi a livello di sicurezza. Ci sono problemi più grandi anche rispetto ai tempi della Guerra Fredda”. Il riferimento è chiaramente alla Russia, con cui Londra ha da tempo rapporti particolarmente complicati. La prospettiva di un esercito europeo non piace a Londra, da sempre pilastro atlantico in Europa, ora preoccupata di perdere ulteriore peso proprio nel momento in cui la prospettiva della Brexit ridimensiona il ruolo in Ue.

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Mentre oltre alla Commissione Ue, l’idea di una difesa europea indipendente piace ad altri Stati membri, in particolare a Francia e Germania. Ed è prevedibile che il discorso di Fallon crei ulteriori tensioni e polemiche. Dopo l’elezione di Trump, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker non solo ha sostenuto che Trump “non conosce il mondo”, ma che “gli americani, ai quali dobbiamo tanto, a lungo termine non garantiranno la sicurezza europea. Dobbiamo farlo da soli. Ecco perché abbiamo bisogno di un nuovo slancio nel campo della difesa europea, con l’obiettivo di creare un esercito europeo”. Oggi il Financial Times sottolinea come i “brexiters”, i sostenitori della Brexit, vedano nell’elezione di Trump un’occasione per “rafforzare i rapporti con gli Usa, echeggiando la partnership privilegiata che c’era tra l’America di Ronald Reagan e la Gran Bretagna di Margareth Tahtcher. In particolare, il ministro degli Esteri Boris Johnson ha parlato di una “grande opportunità”, ipotizzando un accordo commerciale con gli Usa dopo la Brexit: una carta che Londra cercherà di usare nel suo negoziato con l’Europa sulle condizioni del divorzio in vista.

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