Libra “preoccupa seriamente” la Casa Bianca. Ma Facebook la difende

Libra “preoccupa seriamente” la Casa Bianca. Ma Facebook la difende
16 luglio 2019

Libra “preoccupa seriamente” l’amministrazione Trump, che intravede nella valuta digitale di Facebook gli stessi rischi del Bitcoin, ovvero che possa essere usata per scopi illeciti. Alla vigilia delle audizioni del social network in Congresso, il segretario Steven Mnuchin lancia l’affondo: “abbiamo serie preoccupazioni”. Libra e le criptovalute sono un “tema di sicurezza nazionale”. Parole che piovono come una doccia fredda sulla societa’ di Mark Zuckerberg che, comunque, non sembra lasciarsi intimorire.

Libra e’ un'”alternativa efficiente, a basso costo e sicura”, e’ uno “strumento di pagamento e non di investimento”: la criptovaluta non vuole sostituire le valute ‘tradizionali’, non “interferira’ con la politica monetaria” e punta a prevenire il “riciclaggio di denaro”, prova a rassicurare David Marcus, il manager di Facebook alla guida del progetto Libra, promettendo che la valuta digitale non sara’ lanciata fino a quanto i timori delle autorita’ non saranno risolti.

Parole che comunque non sembrano far breccia fra le autorita’: l’unico ‘merito’, almeno per il momento di Libra, e’ quello di aver unito Donald Trump e i democratici nel criticare l’ultima nata in casa Mark Zuckerberg. In uno strano e inusuale fronte comune, sia il presidente sia i democratici non risparmiano critiche alla nuova iniziativa di Facebook, che sara’ uno dei temi al centro del G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali. Affilando le armi, i democratici lavorano a un provvedimento che vieta al social media e a tutti i big della Silicon Valley di emettere criptovalute e di offrire servizi finanziari e bancari.

Leggi anche:
Il declino del "re" delle criptovalute: Sam Bankman-Fried condannato a 25 anni di carcere

Una stretta che, se approvata, sarebbe pesante ma che secondo molti in Congresso e’ necessaria per far fronte all'”arroganza” di Facebook, che si e’ dimostrata incurante sul fronte delle violazioni della privacy di milioni di persone. L’ipotesi di un divieto a Libra pesa sui titoli Facebook, che chiudono in calo dello 0,47%. “Su Libra e le altre criptovalute, il nostro obiettivo e’ mantenere l’integrita’ del nostro sistema finanziario e proteggerlo dagli abusi” spiega Mnuchin facendo riferimento al possibile uso improprio dei cripto asset, ma assicurando allo stesso tempo che gli Stati Uniti non vogliono ostacolare lo sviluppo tecnologico. Poi Munchin lancia un messaggio chiaro a Facebook, al quale il Tesoro non ha nascosto che: “ha molto lavoro da fare prima di convincerci su Libra”.

Davanti al Congresso, nei prossimi giorni, Facebook punta a rassicurare almeno su alcune delle preoccupazioni delle autorita’, difendendo con “umilta’” Libra e dicendosi “orgogliosa” del fatto che un simile “sforzo sia iniziato proprio qui negli Stati Uniti – afferma Marcus in Senato, in base agli estratti diffusi del suo intervento -. Ritengo che se non sara’ l’America a guidare l’innovazione sul fronte delle valute digitali e dei pagamenti lo faranno altri. Se non agiamo potremmo presto vedere una criptovaluta controllata da altri con valori decisamente diversi rispetto ai nostri”.

Leggi anche:
Inflazione, Istat: a marzo il carrello della spesa frena, prezzi +3%

Dicendosi d’accordo con il presidente della Fed Jerome Powell, che ha parlato di un esame meticoloso e paziente per Libra, Marcus ribadisce quale secondo Facebook e’ l’obiettivo della criptovaluta, ovvero “l’emancipazione economica. Abbiamo fatto molto per la democratizzazione di comunicazioni gratuite e illimitate fra miliardi di persone. Vogliamo aiutare a fare lo stesso per la valuta digitale e i servizi finanziari”. Una visione che, secondo gli osservatori e i critici, si scontra pero’ con il vero ‘obiettivo’ di Facebook, quello di monetizzare Libra. La societa’ cerca, con Marcus, di rispedire le critiche al mittente: Facebook non trarra’ almeno nell’immediato alcun profitto da Libra e soprattutto la societa’ e’ solo uno degli attori nel consorzio di societa’ che gestira’ il lancio della criptovaluta, che sara’ regolata dalle autorita’ svizzere. Rassicurazioni che non sembrano al momento avere grande effetto.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti