La Sicilia affonda, ma nessuno paga. E il Pd pensa Palazzo d’Orléans

18 aprile 2016

Cracolici260Nel Pd pensano al dopo Crocetta e a chi deve essere ‘incoronato’ da sua maestà Renzi alla candidatura a Governatore della Sicilia, organizzando kermesse per rafforzare posizioni o per mostrarsi il più ‘attivo’, dove poi neanche parte dello stesso partito o delle associazioni di categoria vicine presenziano. Ma ai siciliani chi pensa? E’ una domanda che da tanti anni dovrebbe porsi chi si propone a governare la nostra isola. Sembra invece che tutti pensano, e purtroppo lo stanno dimostrando coi fatti, solo alle proprie posizioni personali politiche per poi farsi ossequiare per i ‘posti’ che vanno a ricoprire, considerando che i cittadini sono solo dei numeri da mettere uno accanto all’altro per rafforzare le proprie posizioni di potere all’interno di partiti e coalizioni. Un numero da mettere su un tavolo durante le trattative per candidature e incarichi. Creando così solo apparati clientelari personali che sicuramente non servono a risolvere i problemi della collettività. Anzi, a volte, l’apparato più è formato da incapaci o inetti o menefreghisti meglio è, così da un lato non si disturba il capo-corrente dall’altro il ‘nominato’ non può essere incolpato per il suo immobilismo. E grazie a questa filosofia che la Sicilia continua a sprofondare. Negli ultimi tre anni e mezzo, da quando si è insediato Crocetta con il sostegno del Pd, si è perso il conto di quanti assessori (politici o tecnici) e di conseguenza direttori generali, dirigenti e funzionari dell’amministrazione regionale.

Tutti personaggi che di certo hanno beneficiato di compensi e prebende per i loro incarichi, ma non è altrettanto certo, invece, che il loro lavoro abbia portato benefici ai siciliani. E così la nostra bella Sicilia – ricca di risorse, cervelli e braccia – grazie a questo modo di fare politica perde ogni giorno occasioni per svilupparsi economicamente, per creare lavoro e dare quella dignità ai propri cittadini. Basti pensare solo ai ritardi nel perfezionare i bandi europei che permetterebbero di agire da volano economico all’intera isola. Ad oggi solo annunci ma nulla di concreto. Eppure è strano che bandi relativi al periodo “2014-2020” ancora oggi, nel 2016, sono ancora al palo. E parliamo di una bella dotazione finanziaria: 2 miliardi e 200 milioni di fondi da destinare a sostegno dell’attività agricola, per dirne una. Per non parlare del (non) sostegno alle produzioni biologiche per il 2015 o al compensativo. Nessuna traccia nemmeno delle graduatorie. I termini delle domande sono scaduti il 31 luglio 2015, dopo la proroga del 30 giugno, ma non si hanno notizie. Sembra che solo le amministrazioni eretusee e iblee abbiano iniziato a visionare le domande. E il resto della Sicilia? C’è da chiedersi i direttori generali, i funzionari e i dirigenti sia che lavorino a Palermo sia nelle sedi distaccate provinciali che fanno, dato tutto questo immobilismo? Chi controlla e certifica la loro produttività? L’ultimo assessore di Crocetta a cui è stata assegnata l’Agricoltura è Cracolici (foto) (altro pezzo da novanta del Pd). Il politico palermitano s’è subito messo a lavoro mettendo in scena una serie di kermesse in giro per la Sicilia, annunciando bandi a destra e a manca. E intanto gli agricoltori continuano a chiudere i battenti delle proprie aziende. MRD

Leggi anche:
A Macron piace la guerra: non escludere invio truppe occidentali

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti