Lagarde insiste: avanti con rialzi dei tassi. Visco chiede gradualità

Lagarde insiste: avanti con rialzi dei tassi. Visco chiede gradualità
Christine Lagarde e Ignazio Visco
23 gennaio 2023

A fronte di una presidente della Bce, Christine Lagarde che continua a martellare sulla necessità di alzare ancora “in maniera significativa” i tassi di interesse e “a un ritmo costante” – che in termini pratici significa almeno altri due aumenti da 50 punti base – il governatore della Banca d`Italia, Ignazio Visco torna a invocare gradualità, prudenza ed equilibrio nella manovra rialzista. Nessuno mette in discussione la direzione di marcia, ha chiarito intervenendo ad una tavola rotonda organizzata dal Club Abrosetti a Roma. Ma al rischio di fare troppo o di muoversi troppo velocemente va accordata la stessa attenzione che, altri, vorrebbero unicamente riservare al rischio opposto, quello di fare troppo poco o troppo lentamente sui tassi.

Senza far esplicito riferimento ad alcuno, Visco è sembrato rivolgere critiche alle tesi sostenute dai “falchi” del Consiglio direttivo (termine che pure lo stesso governatore ha detto di non condividere), coloro che propendono per una strategia monetaria più intransigente. “Non condivido talune dichiarazioni nelle quali si sostiene che nell`area dell`euro solo una recessione, più o meno profonda, consentirà di riportare l’inflazione in linea con il nostro obiettivo di prezzi stabili. Ritengo invece del tutto possibile che, come sta avvenendo in altri paesi e come è peraltro in linea con le nostre previsioni, la crescita dei prezzi, che già mostra segnali di discesa, possa tornare al 2 per cento senza che le nostre misure arrechino all’attività produttiva e all’occupazione danni particolarmente gravi”.

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Secondo Visco “l’azione della politica monetaria non può che proseguire nella direzione intrapresa. Serve tuttavia che la normalizzazione proceda con la necessaria gradualità. Quindi, sì, ulteriori aumenti dei tassi sono nelle cose, ma continueranno a essere necessarie valutazioni attente e consapevoli dell`intensità e dei tempi della loro trasmissione a tutte le economie dell`area euro”. Poche ore dopo, Lagarde è intervenuta ad un ricevimento di Deutsche Borse. Ed è stata la stessa presidente a riconoscere quanto sia stata eccezionale la rapidità e l’intensità della manovra rialzista già operata: “abbiamo alzato i tassi di interesse di 250 punti base in meno di sei mesi, il rialzo più veloce della nostra storia”. Poi ha ribadito: “abbiamo chiarito che i tassi devono ancora aumentare in maniera significativa e a un ritmo costante, per raggiungere livelli che siano sufficientemente restrittivi e restare a questi livelli tutto il tempo necessario”.

“In altri termini, andiamo avanti per assicurare un tempestivo ritorno dell`inflazione al nostro livello obiettivo. Alcune cose non cambiano, per inciso l`impegno della Bce sulla stabilità dei prezzi – ha detto Lagarde -. Svolgeremo il nostro compito per portare l`inflazione al nostro obiettivo del 2%”. Per parte sua, il governatore di Bankitalia ha rimarcato la necessità, però, di mettere sullo stesso piano i rischi attualmente bivalenti che la Bce fronteggia: “non vedo perché bisognerebbe privilegiare un possibile errore di valutazione nell`una o nell`altra direzione. In altre parole, non sono convinto che sia oggi meglio rischiare di restringere troppo anziché troppo poco. La strada migliore per evitare errori è quella di un approccio prudente che tenga di volta in volta conto di tutti gli elementi a disposizione per individuare il passo più appropriato. Ritengo che considerare oggi alla stessa stregua, i due rischi sia in linea con l`obiettivo di stabilità dei prezzi, simmetrico, verso l`alto come verso il basso, che dobbiamo conseguire per rispettare il nostro mandato”.

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E più nello specifico, Visco ha messo in rilievo anche alcuni elementi contraddittori della strategia comunicativa adottata dal Consiglio. Alla Bce “bisogna migliorare la comunicazione”, sulla quale a volte “diamo messaggi troppo dubbi, che mi preoccupa”, ha affermato. Come esempio ha citato il fatto che il Consiglio direttivo ha affermato che intende “decidere volta per volta” nelle sue riunioni ma al tempo stesso “si contraddice un po’” quando usa formulazioni che fanno presagire rialzi in serie da almeno 50 punti base dei tassi alle prossime due riunioni. “Alla fine poi comunque si decide alla riunione, ma io avrei preferito espormi un po’ meno”, ha detto. Quanto alle dichiarazioni di alcuni banchieri centrali dell’eurozona sulla necessità di accelerare il quantitative tightening “mi sembra una fuga in avanti di cui non vedo la necessità”, ha concluso.

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