Lega punta sulla pace fiscale: “Operativa con la prossima legge di bilancio”
Salvini: soluzione complementare agli alleati, non alternativa
Si è concluso alla Camera il Consiglio Federale della Lega, con Matteo Salvini che ha posto il fisco al centro dell’agenda politica del Carroccio. La priorità dichiarata è chiara: rendere operativa la pace fiscale già con la prossima legge di bilancio, seguendo una road map precisa che prevede l’approvazione in Commissione entro l’estate.
Una strategia in due tempi
Il segretario leghista ha delineato una strategia articolata in due fasi temporali. La prima prevede l’approvazione della norma entro l’estate in commissione, mentre la seconda punta a renderla operativa dal gennaio 2026 attraverso la legge di Bilancio. “Si tratta di salvare la vita a milioni di italiani che hanno avuto delle difficoltà”, ha spiegato Salvini, sottolineando come questi potrebbero saldare i debiti in dieci anni e tornare a lavorare regolarmente.
Complementarità con le proposte degli alleati
Un aspetto significativo emerso dal Consiglio Federale riguarda il rapporto con gli alleati di governo. Salvini ha tenuto a precisare che la pace fiscale non rappresenta una soluzione alternativa ad altre proposte degli alleati, ma complementare. Questa dichiarazione sembra voler scongiurare possibili tensioni all’interno della maggioranza e aprire a una strategia condivisa sul fronte fiscale.
Il nodo del terzo mandato resta sullo sfondo
Interrogato sul tema del terzo mandato per i governatori, Salvini ha mantenuto una posizione di apertura ma ha chiarito che l’argomento non sarebbe stato discusso nel Consiglio Federale. “Spero che la maggioranza trovi la quadra sul terzo mandato perché fidarsi dei cittadini per me è importante”, ha dichiarato, ribadendo tuttavia che la posizione della Lega su questo tema è consolidata da anni.
La strategia leghista punta a coniugare la pace fiscale con la riduzione delle tasse, presentando le due misure come complementari piuttosto che alternative. “Con la rottamazione tu puoi incamerare miliardi che possono permetterti di abbassare le tasse”, ha argomentato Salvini, sostenendo che le due iniziative possano procedere di pari passo. Secondo questa visione, i proventi della pace fiscale potrebbero finanziare la riduzione del carico tributario per il ceto medio.
Il Consiglio Federale ha affrontato diversi temi oltre al fisco, dalla sicurezza ai nuovi sindaci eletti, confermando l’intenzione della Lega di mantenere un profilo alto su molteplici fronti. L’approccio di Salvini sembra puntare su una strategia di governo che privilegi il pragmatismo nella ricerca di soluzioni condivise con gli alleati, pur mantenendo fermi i punti programmatici del Carroccio.
Le prossime tappe
L’estate si preannuncia decisiva per la concretizzazione di queste proposte. Il passaggio in Commissione rappresenterà il primo banco di prova per verificare la tenuta della maggioranza su un tema sensibile come quello fiscale. La capacità di trasformare gli annunci in provvedimenti concreti costituirà un test importante per la credibilità politica della Lega e per la solidità dell’alleanza di governo.