Lega Serie A nel caos, si dimette commissario Cicala

Lega Serie A nel caos, si dimette commissario Cicala
Mario Cicala
17 dicembre 2019

Le dimissioni del commissario ad acta Mario Cicala arrivano in tarda serata e gettano nel caos la Lega Serie A gia’ scossa dalla polemica anche internazionale per l’iniziativa contro il razzismo del Trittico di scimmie, che obbliga alle scuse l’ad Luigi De Siervo. Il commissariamento di Cicala, nominato dopo le dimissioni di Gaetano Micciche’ per individuare un profilo idoneo alla carica di presidente entro il 10 marzo 2020, dura solo 15 giorni, perche’ prima ancora di gestire la sua prima assemblea elettiva viene travolto dalle polemiche per un presunto conflitto d’interessi riconducibile al ruolo di supplente nel Consiglio di sorveglianza della Lazio di Claudio Lotito, di cui non aveva fatto menzione nel proprio curriculum. Il presidente della Figc Gravina ammette che “e’ venuto a mancare un presupposto di fiducia” e che “al consiglio federale ci sara’ un confronto per ipotizzare nuove scelte sul commissario per la Lega”. Poche ore dopo Cicala si dimette comunicando la sua decisione alla Federcalcio. Tra nomi dei possibili sostituti cicolano quelli di Gerardo Mastrandrea (giudice sportivo), di Marco Brunelli (dg Figc) e dell’ex presidente federeale, Giancarlo Abete.

Nella bufera l’ad Luigi De Siervo, gia’ nel mirino delle strategie politiche interne alla Lega con la registrazione non autorizzata del Consiglio del 23 settembre scorso, in cui l’ad diceva di voler silenziare i microfoni direzionati verso le Curve per non far sentire i cori razzisti. Ieri, poi, la presentazione dell’iniziativa artistica contro il razzismo con l’esposizione di tre quadri raffiguranti tre scimmie (una asiatica, una nera e una ariana) e lo slogan We are all the same. Ma il messaggio non e’ intuitivo e, anzi, scatena lo sdegno anche della stampa internazionale che lo definisce ”uno scherzo malato e un oltraggio”. Articoli del The New York Times, della Cnn, della BBC, solo per citare le testate piu’ importanti, criticano la scelta della Lega. Tre club italiani, inoltre, prendono pubblicamente le distanze dall’iniziativa della Lega Serie A. La Roma si dice ”molto sorpresa di vedere sui social delle scimmie dipinte su dei quadri in quella che sembra essere una campagna contro il razzismo” e pur essendo certa della voglia di combattere il razzismo della Lega, sottolinea che quello del Trittico ”non e’ il modo giusto per farlo”. Si dissocia anche il Milan, con un tweet: ”L’arte puo’ essere forte, ma siamo in totale disaccordo nell’utilizzare l’immagine delle scimmie come icona per la lotta al razzismo e siamo sorpresi dalla totale carenza di condivisione”.

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L’Inter, pur non citando esplicitamente la Lega Serie A, ricorda la propria campagna contro la discriminazione sottolineandone l’efficacia: ”Non esistono buone scuse per essere razzisti, non c’e’ spazio per il razzismo nel calcio. Siamo fratelli universalmente uniti, questo e’ il nostro modo per combattere ogni forma di discriminazione”. In serata arrivano le scuse di De Siervo che annuncia anche una nuova e inedita iniziativa per rimediare. L’ad si “si scusa con tutti coloro che si sono sentiti offesi – si legge nella nota della Lega Serie A – per l’opera realizzata da Simone Fugazzotto lo scorso maggio, in occasione della Finale di Coppa Italia. Nonostante l’artista avesse spiegato che il senso della sua creazione fosse proprio un messaggio contro il razzismo, l’opera e’ apparsa pero’ a molti discutibile. Cio’ che non puo’ essere oggetto di discussione e’ la forte e costante condanna da parte della Lega Serie A contro ogni forma di discriminazione e razzismo, fenomeni che siamo impegnati a sradicare dal nostro campionato. La Lega Serie A sta lavorando alla campagna ufficiale antirazzismo, che non puo’ essere identificata con l’opera di Fugazzotto, e che sara’ presentata entro fine febbraio”. Intanto il prossimo 8 gennaio e’ convocata la terza assemblea elettiva. Per eleggere il nuovo presidente bastera’ la maggioranza semplice (11 voti su 20 club). Ma gli equilibri della Lega sono ancora tutti da decifrare, con lo stallo sui diritti tv e Mediapro che aggiunge al caos delle ultime settimane.

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