L’Expo abbandona la Sicilia tra acqua e immondizia. Cartabellotta: “I visitatori ci cercano senza trovarci, manca segnaletica”

L’Expo abbandona la Sicilia tra acqua e immondizia. Cartabellotta: “I visitatori ci cercano senza trovarci, manca segnaletica”
2 maggio 2015

cartabellottaL’Expo 2015 abbandona la Sicilia. A ventiquattro ore dall’inaugurazione della manifestazione internazionale, lo stand della Regione Siciliana è tra l’acqua e l’immondizia. Un sito abbandonato tra l’1,1 milioni di metri quadrati, quello del Cluster Biomediterraneo, rimesso su grazie a dei volontari a partire dai ragazzi dell’Università IULM, come anche dagli stessi imprenditori-espositori. Un triste scenario che s’è presentato agli occhi del mondo che tra l’altro ha prodotto una bassa affluenza dei visitatori dovuta pure all’assenza di insegne, indicazioni necessari per individuare il Cluster, già sacrificato da una posizione difficile nel sito Expo. A ciò si aggiunge l’anonimato della struttura determinato anche dalla mancanza del nome “Cluster Biomediterraneo” sulle pareti esterne, come invece si rileva in tutti gli altri luoghi espositivi e Padiglioni.

expo2I colori del Mediterraneo sacrificati da pareti esterne troppo chiare per il luogo in cui è posizionato il Cluster, tanto da apparire più come un luogo di smistamento logistico che come spazio di riflessione culturale, integrazione territoriale e degustazione enogastronomica. “Non siamo visibili dall’esterno – dichiara Dario Cartabellotta (foto,dx), responsabile del Cluster Biomediterraneo – i visitatori ci cercano senza trovarci, la mancanza di segnali e del nome all’esterno non permette ai visitatori di capire cosa ci sia dentro questo grosso spazio. In questa situazione noi continuano a lavorare con la volontà di chi in questo progetto ha sempre creduto, nel pieno rispetto di coloro che hanno avuto fiducia in noi e in questa grande opportunità”.

expoAd aggravare la situazione è la copertura che permette alla pioggia di bagnare i luoghi di degustazione, il palco con le attrezzature elettroniche e gli spazi espositivi. Una copertura suggestiva e gradevole per creare l’atmosfera della piazza del mercato ipotizzata nel progetto originale, ma poco funzionale alle numerose attività previste dalla Regione Siciliana e dai Paesi del Cluster. “E’, tuttavia, in fase di discussione la possibilità di risolvere questi problemi organizzativi anche per la forte valenza politica, economica e sociale che la Regione Siciliana ha sempre intravisto nel Cluster Biomediterraneo – afferma Nino Caleca l’Assessore Regionale all’Agricoltura della regione Siciliana -. Questo luogo di incontro, di integrazione e di valorizzazione enogastronomica che la Sicilia si è impegnata a svolgere a nome dell’intero Paese – prosegue – continua ad essere una grande occasione per facilitare, da una parte, l’incontro tra le piccole e medie imprese siciliane e i mercati internazionali e, dall’altro, le preziose collaborazioni tra i Paesi del Mediterraneo coinvolti nel Cluster”.

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