Meloni sfida Cina e Usa: “Italia leader nello sviluppo africano”

Investimenti strategici in infrastrutture, connettività e agricoltura sostenibile per oltre 1,2 miliardi oltre a un piano per ridurre il debito africano. Obiettivo: stabilizzare l’Africa e ridurre le migrazioni verso l’Europa.

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

“Rafforzare l’Africa significa rafforzare l’Europa.” Con queste parole, pronunciate questa mattina a Villa Doria Pamphilj durante il vertice “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway”, Giorgia Meloni ha inaugurato una nuova era di collaborazione tra Europa e Africa. Accanto a lei, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha ribadito l’impegno comune: “Siamo qui per costruire insieme stabilità e prosperità.” Un piano ambizioso, da 1,2 miliardi di euro, che punta a trasformare il continente africano in un motore di crescita globale. Ma non solo: l’iniziativa si propone anche di affrontare una delle questioni più spinose del nostro tempo, quella delle migrazioni.

Un piano da 1,2 miliardi: infrastrutture e connettività al centro

Il vertice ha visto la partecipazione di rappresentanti di diversi governi africani, oltre che di leader istituzionali come Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, e Ajay Banga, presidente della Banca Mondiale. Il cuore del piano ruota attorno a pochi ma cruciali progetti.

Tra questi spicca il Corridoio Lobito, un’infrastruttura ferroviaria che collegherà le ricche aree minerarie dello Zambia e del Katanga all’Atlantico, in Angola. Questo progetto non solo mina il monopolio logistico di Cina e Sudafrica, ma apre nuovi sbocchi commerciali per i mercati africani verso Europa e Stati Uniti.

Altrettanto strategico è l’estensione del cavo sottomarino Blue Raman, gestito dall’italiana Sparkle. Questa rete in fibra ottica collegherà l’Africa orientale – passando per Gibuti, Somalia, Kenya e Tanzania – a enormi mercati digitali in Europa, Medio Oriente e Asia meridionale. Un ponte tecnologico che promette di rivoluzionare la connettività del continente. Infine, un focus particolare è stato dedicato all’agricoltura sostenibile, con risorse allocate alla filiera del caffè, uno dei prodotti simbolo dell’economia africana.

Il debito come ostacolo: l’iniziativa italiana per liberare il continente

Ma il vero colpo d’occhio del vertice è arrivato quando Meloni ha annunciato un’iniziativa senza precedenti per il debito delle nazioni africane. “Se non affrontiamo questa questione, rischiamo di vanificare tutti i nostri sforzi,” ha dichiarato la presidente del Consiglio.

L’Italia sta lavorando a un meccanismo per convertire l’intero ammontare del debito delle nazioni meno sviluppate in progetti di sviluppo sul territorio. Per i Paesi a reddito medio-basso, invece, è prevista una riduzione del 50%. In totale, circa 235 milioni di euro di debito potrebbero essere trasformati in investimenti concreti, dando respiro alle economie locali e stimolando la crescita.

Una sfida geopolitica: ridurre la presenza cinese e contenere le migrazioni

Oltre agli aspetti economici, il vertice ha messo in luce due obiettivi geopolitici fondamentali. Il primo è quello di ridimensionare l’influenza cinese in Africa, un continente che Pechino considera cruciale per la sua strategia globale. Il secondo riguarda la gestione delle migrazioni.

“Africa deve crescere e prosperare processando le sue materie prime, coltivando i suoi campi, dando una prospettiva ai suoi giovani,” ha sottolineato Meloni. Una visione condivisa da von der Leyen, che ha evidenziato i risultati ottenuti finora: “Lo scorso anno, gli attraversamenti illegali delle frontiere sono diminuiti del 38%. Questa tendenza positiva è proseguita anche nei primi mesi del 2023, con una riduzione del 21%”. Eppure, il tema delle migrazioni resta un elemento centrale dell’agenda comune. “Dobbiamo tenere alta l’attenzione,” ha concluso la presidente della Commissione europea.

Finale: Un appello per il futuro

Il Piano Mattei per l’Africa segna un punto di svolta nella cooperazione internazionale. Ma è solo l’inizio. Come ha ricordato Meloni, “l’Africa è il continente in cui si gioca il nostro futuro.” E il futuro richiede coraggio, visione e concretezza.

La domanda, però, rimane: l’Europa sarà in grado di mantenere gli impegni presi oggi? O sarà superata da altri attori globali, come Cina e Stati Uniti? Una cosa è certa: il destino dell’Africa è indissolubilmente legato a quello dell’Europa. E viceversa. Call-to-action: È tempo di agire, perché il futuro non aspetta.