Meno tasse per chi investe in Pmi. In Cdm arriva stretta su voucher

30 maggio 2016

di Maurizio Balistreri

Nuovo incontro tecnico oggi a Palazzo Chigi per discutere delle misure del prossimo decreto Competitività su cui stanno lavorando il ministero dell’Economia insieme ai tecnici di Palazzo Chigi e al ministero dello Sviluppo. A quanto si apprende, già domani arriverà sul tavolo del Cdm un primo pacchetto di misure. Tra le norme allo studio, per facilitare gli investimenti nelle pmi con i cosiddetti Pir, i piani di risparmio, ci sono agevolazioni fiscali, con esenzione di imposta sui rendimenti, oggi al 26%, per chi investe in piani a medio-lungo periodo in imprese con un fatturato fino a 300 milioni, fino a un massimo di 30mila euro l’anno e di 150mila euro in un certo numero di anni a patto che l’investimento non sia ritirato per un determinato periodo. Inoltre per attrarre investimenti esteri, potranno essere concessi visti al di fuori delle quote del decreto flussi per cittadini extracomunitari che investono in titoli di Stato (minimo 2 milioni di euro); in partecipazioni di società (1 milione) e in attività filantropica (1 milione). Nel provvedimento dovrebbe esserci anche l’esenzione dalla tassazione dei proventi per i Fia, fondi di investimento alternativi, e le Siiq, società di investimento immobiliare quotate, che decidono di investire in immobili delle pubbliche amministrazioni e delle compagnie di assicurazioni. Per quanto riguarda l’Ilva dovrebbe essere prorogato il termine per il rimborso degli 800 milioni destinati alla bonifica. Previste anche altre novità in materia di ricerca con l’estensione del credito d`imposta per investimenti in ricerca effettuati dalle multinazionali tramite le loro controllate italiane. Infine dovrebbe diventare strutturale il bonus quinquennale per il cosiddetto rientro dei cervelli con agevolazioni fiscali per personale altamente qualificato.

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Arriva sempre domani in Consiglio dei ministri una stretta sui voucher per il lavoro accessorio che negli ultimi due anni, grazie anche alla semplificazione, hanno visto una crescita esponenziale e così come sono congegnati hanno consentito abusi e raggiri. Nel 2015 i voucher sono stati utilizzati da 1 milione 392mila 906 lavoratori e i buoni acquistati sono stati 114 milioni 925mila 180, con una crescita del 66,1% rispetto al 2014 (anche se quelli incassati dai lavoratori sono stati solo poco più di 88 milioni). Un boom confermato nel primo trimestre dell’anno: da gennaio a marzo, sono stati venduti 31,5 milioni di voucher con un incremento del 45,6%. La stretta, che ha quindi l’obiettivo di limitare le scappatoie di chi abusa dei voucher per occultare un lavoro continuativo, dovrebbe consistere nell’introduzione dell’obbligo per il datore di lavoro di comunicare all’Inps entro un’ora dall’inizio della prestazione, per via telematica, la data di inizio del rapporto, il luogo, il nome del lavoratore o il codice fiscale. Per imprenditori e professionisti che sgarrano saranno previste multe tra i 400 e i 2.400 euro.

L’alta percentuale di buoni lavoro del valore nominale di 10 euro non riscossi fa supporre che il “sistema di gestione del lavoro accessorio, così come è congegnato”, consenta “un uso fraudolento dei buoni lavoro qualora si effettui il pagamento in nero delle ore eccedenti quelle pagate con i voucher. In questo modo, limitando l`uso dei voucher orari a uno-due per giornata di lavoro, si può arrivare a coprire un rapporto di lavoro di diversi mesi. Pertanto, il lavoratore preferirà accumulare più buoni prima di provvedere al cambio degli stessi, dato che nel frattempo percepirà comunque una somma di danaro per così dire “fuori busta””, ricorda il blog di diritto del lavoro soluzionilavoro.wordpress.com. La scorsa settimana di “odioso” uso “improprio” dei voucher ha parlato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel frattempo la Cgil sta raccogliendo le firme per un referendum che punta alla cancellazione tout court del sistema dei voucher perché, sostiene il sindacato, non combatte il lavoro nero. Le modifiche sui voucher saranno contenute in un decreto correttivo che conterrà anche novità su altri quattro decreti legislativi del Jobs act: sulle mansioni, sulla solidarietà espansiva, le politiche attive, l’attività ispettiva e le semplificazioni.

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