Migranti, Bangaly si salva ma chiede: dove è mia mamma?

13 novembre 2020

Lo stesso mare che si è portato via Joseph, 6 ,mesi, ha portato via a Bangaly sua madre. Bangaly ha sei anni ed è sopravvissuto al naufragio del gommone al largo della Libia, è stato salvato dalla Open Arms e adesso è sul ponte della nave della ong catalana, in navigazione verso Trapani, con altre 258 persone salvate in tre diverse operazioni. Su quel ponte ci sono anche 5 cadaveri, uno è quello di sua madre.

“Lo steso mare che ha travolto il futuro del piccolo Joseph ha stroncato implacabile la vita della madre di Bangaly. Ma il mare non si è portato via il suo corpo, è uno dei 5 che abbiamo recuperato e portato a bordo”, scrive la pong su Twitter dove ha anche pubblicato il video del piccolo che racconta il naufragio di due giorni fa. Lo fa con poche parole, in francese, e con i suoi occhi che ancora conservano innocenza e dolcezza. “L’acqua è entrata nella nostra barca, si era rotta e io ho bevuto tantissima acqua, tantissima acqua”, dice Bangaly, e si tocca la gola che forse ancora brucia. “Poi – prosegue – mi sono aggrappato alla corda della barca piccola e delle persone mi hanno tirato su quella piccola barca”.

Era il gommone di salvataggio della Open Arms. In un altro video diffuso dalla ong, si vedono le fasi del salavataggio: sul gommone c’è la madre di Joseph che cerca il suo neonato e urla, poi un soccorritore tira su a bordo, il piccolo Bangaly, inerme, le braccia lungo i fianchi abbandonate, dalla sua bocca esce un fiotto di acqua salata. “Per poco non è affogato”, dicono i volontari. “Stamattina – prosegue il bimbo nel suo racconto – ho chiesto a mio padre: ‘Dove è la mamma’? Lui mi ha detto: ‘Non lo so dov’è'”. Una donna seduta sul ponte della nave accanto a Bangaly, interviene e dice: “Sua madre è rimasta in acqua”.

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Il piccolo la guarda, annuisce, poi guarda la telecamera poi ancora la donna, forse aspetta un’altra risposta. Sua madre è uno dei cinque cadaveri sul ponte della nave. La Open Arms, con 259 migranti in totale e i 5 corpi è in navigazione verso Trapani. Intanto la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul naufragio del gommone avvenuto l’11 novembre e anche sulla morte di Joseph. La ong ha consegnato tutta la documentazione per la ricostruzione dell’operazione. L’obiettivo è verificare eventuali ritardi dei soccorsi, perché – spiegano i volontari della Open Arms – “il gommone era da due giorni in mare, in difficoltà, e le autorità competenti ne erano a conoscenza”.

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