Minorenni bruciano cani vivi, Sicilia primo posto

24 febbraio 2014

Bruciati vivi, uccisi a bastonate o impiccati: sono circa 700 i cani ammazzati nel 2013 in Italia da persone minorenni, secondo l’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa). “Di questi casi di cui non sempre hanno parlato i giornali e le televisioni oltre 400 non potranno essere perseguiti penalmente in quanto gli assassini dei poveri cani sono ragazzini in eta’ compresa tra i 10 ed i 12 anni e quindi non perseguibili penalmente – affermano dall’Aidaa -. Molti di loro hanno filmato torture e massacri e li hanno postati in rete. Dei settecento omicidi dei cani, secondo una stima raccolta consultando gli articoli di giornale e i servizi radio televisivi in cui si parla di questi orrori, ben 330 sono stati commessi in orario in cui i giovani assassini dovevano essere a scuola”. “Per quanto attiene le regioni in cui questa mattanza e’ diffusa al primo posto c’e’ la Sicilia con Palermo e Catania, seguono la Puglia, la Campania, la Sardegna, e al centro nord – prosegue la nota -, dove i casi sono comunque pochissimi, ai primi posti si piazzano Lazio, Abruzzo e Veneto”.

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