Nadef, Pil batte attese. Margine da oltre 20 miliardi per manovra

Nadef, Pil batte attese. Margine da oltre 20 miliardi per manovra
Daniele Franco
30 settembre 2021

Con la Nota di aggiornamento al Def, spunta un margine di manovra dal 2022 al 2024, “per gli interventi che dovremo definire nella legge di bilancio” che potrebbe superare i 20 miliardi di euro l’anno. Il conto lo fa il ministro dell’Economia, Daniele Franco, illustrando i numeri della Nadef in conferenza stampa dopo l’approvazione del Documento da parte del Consiglio dei ministri. Il nuovo quadro infatti, ha spiegato Franco, “libera ogni anno un margine” di un punto di Pil “abbondante” che “vale circa 19 miliardi” e “ogni anno avremo una cifra un po’ superiore a questa”, ha sottolineato. Questo margine di manovra arriva dai nuovi numeri della Nadef che risultano in netto miglioramento rispetto ad aprile: “c’è una dinamica della crescita che supera le aspettative degli scorsi mesi”, nel Def “vedevano un +4,5% ed eravamo tra i previsori più ottimisti, speravamo che le cose andassero meglio ed è effettivamente è stato così”.

Nel primo semestre la crescita acquisita era già del 4,7%, ha ricordato Franco e per il trimestre che si sta chiudendo “ci aspettiamo un ulteriore recupero rispetto al secondo trimestre dell’ordine del 2% abbondante. Quindi anche ipotizzando un rallentamento nell’ultimo trimestre dell’anno arriveremmo tranquillamente ad un numero molto vicino al 6%”. Buone notizie anche sul debito che invece di salire alla fine di quest’anno scenderà al 153,5% dal 155,6% del 2020 grazie proprio alla crescita che “è lo strumento principe” per ridurre lo stock di indebitamento. La previsione sul deficit 2021 passa dall’11,8% di aprile al 9,4%, con un obiettivo per il 2022 che scende dal 5,9% al 5,6%. Si tratta quindi di 1,2 punti di Pil in più rispetto al deficit tendenziale 2022 del 4,4%, pari a circa 22 miliardi di euro.

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La Nota di aggiornamento disegna anche un primo quadro delle misure che saranno adottate con la legge di bilancio e con i 20 disegni di legge collegati. A partire dal fisco, con un primo intervento di taglio delle tasse, e dalla proroga del superbonus oltre a risorse per i contratti pubblici, per la messa a regime dell’assegno unico e per il potenziamento del servizio sanitario. “Dovremo rinnovare molte misure di politica economica e di rilievo sociale come i fondi di garanzia, gli incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici, gli incentivi agli investimenti innovativi, la riforma degli ammortizzatori sociali” ha anticipato Franco, “ma sarà importante avviare qualche primo passo sull’alleggerimento del carico fiscale”.

Nessuna anticipazione sull’ammontare delle risorse disponibili per la riforma del fisco. “È presto per quantificare” ha spiegato il premier Mario Draghi che ha anche gettato acqua sul fuoco delle polemiche sulla riforma del catasto: “vogliamo fare un’operazione di trasparenza” ha detto “tutti pagheranno la stessa cosa, quanto prima. Nessuno pagherà di più e nessuno pagherà di meno. Ci vorranno anni, per fare questo lavoro. Il governo non si prepara a tassare la prima casa, c’è anzi un’esclusione esplicita di questo punto”. “Prematuro” per Draghi anche parlare di Quota 100 che inevitabilmente sarà uno dei temi da definire all’interno della maggioranza in vista della stesura della legge di bilancio. Un dibattito, su questo e su altri temi, che l’esecutivo si attende “intenso e vivace” come ha riconosciuto lo stesso Franco avvertendo però che “la Nadef fissa i paletti sul deficit” ed è all’interno di questi che “ci si dovrà muovere”.

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