“Non rassegnamoci a perdere una generazione di giovani”. La protesta dei senzatetto

12 luglio 2014

“La Santuzza chiama oggi tutti noi a ribadire la nostra volonta’ di servire Palermo per garantire ad ogni cittadino le condizioni di un sereno sviluppo nel bene comune”. E’ questo uno dei passaggi dell’omelia letta, in occasione della tradizionale messa in onore di Santa Rosalia, a Palazzo delle Aquile, dall’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo. Alla cerimonia religiosa hanno preso parte il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Francesca Cannizzo e le autorita’ civili e militari di Palermo. “In questo momento storico segnato da una crisi economica che attraversa anche la nostra Citta’ – ha detto il cardinale Romeo -, non possiamo non renderci conto che a pagare il prezzo piu’ alto sono le fasce di popolazione meno abbienti, quelle segnate drammaticamente dalla crescente disoccupazione e da una vera e propria emergenza abitativa che va esplodendo sempre piu’. Condizioni di incertezza che impediscono – soprattutto alle nuove generazioni – uno sguardo sereno e pieno di speranza sul loro avvenire e sulla legittima realizzazione di una famiglia”.

“Ferrei ingranaggi consumistici – ha aggiunto – sviluppano grandi economie e alimentano forti poli finanziari, ma non consentono di creare opportunita’ di occupazione e migliori condizioni di vita e di futuro. Circa la piaga della disoccupazione faccio eco delle parole di Papa Francesco nel corso della sua recente visita in Molise: ‘Non possiamo rassegnarci a perdere tutta una generazione di giovani che non hanno la forte dignita’ del lavoro! Il lavoro ci da’ dignita’, e tutti noi dobbiamo fare il possibile perche’ non si perda una generazione di giovani. Sviluppare la nostra creativita’, perche’ i giovani sentano la gioia della dignita’ che viene dal lavoro. Una generazione senza lavoro e’ una sconfitta futura per la patria e per l’umanita’. Dobbiamo lottare contro questo. E aiutarci gli uni gli altri a trovare una via di soluzione, di aiuto, di solidarieta””. “Non possiamo chiudere gli occhi! E non possiamo accontentarci di palliativi che non mettono mano a soluzioni concrete: serve – ha concluso il cardinale Romeo – un modo di amministrare illuminato e pieno di speranza, per operare fattivamente al servizio del bene comune, senza sconti ne’ perdite di tempo”. Al termine della funzione, i vigili del fuoco hanno posto un omaggio floreale alla statua di Santa Rosalia che e’ in cima al Palazzo di citta’.

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La protesta Intanto, mentre il cardinale Romeo dentro Palazzo delle Aquile celebrava la messa, all’esterno numerose famiglie si radunavano chiedendo di potere partecipare alla funzione sacra e risposte alla richiesta di alloggi. “Volevamo assistere alla cerimonia e le famiglie pensavano di poter avere un incontro con il cardinale – spiega Tony Pellicane, leader di uno dei comitati di senzatetto – ma abbiamo trovato uno spiegamento di polizia del tutto esagerato. Poi e’ arrivato il sindaco Orlando che non ci ha degnato di una parola”. Le forze dell’ordine avrebbero spiegato che la celebrazione era riservata alle autorita’: subito dopo e’ stato creato un cordone di sicurezza. E’ cosi’ salita la tensione, con grida, slogan e cartelli di protesta. “Siamo stato bloccati e identificati tutti – aggiunge Pellicane – poi io e un sindacalista vicino alle nostre battaglie siamo stati prelevati e condotti in questura per uscirne qualche ora dopo con una denuncia per manifestazione non preannunciata. Ma da quando per assistere a una messa si deve chiedere l’autorizzazione? La lotta per il riconoscimento di quanto ci spetta, pero’, non si ferma”. Parole che promettono nuove azioni e tensioni e che in qualche modo sembrano essere raccolte dall’arcivescovo Romeo che durante la messa agli amministratori ammoniva: “In questo momento storico segnato da una crisi economica non possiamo non renderci conto che a pagare il prezzo piu’ alto sono le fasce di popolazione meno abbienti, quelle segnate drammaticamente dalla crescente disoccupazione e da una vera e propria emergenza abitativa che va esplodendo sempre piu'”.

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