Nubifragio Livorno, sotto accusa la manutenzione dei torrenti. Almeno sei morti e due dispersi

Nubifragio Livorno, sotto accusa la manutenzione dei torrenti. Almeno sei morti e due dispersi
10 settembre 2017

Almeno sei morti e due dispersi, la linea ferroviaria interrotta, sottopassi allagati, frane, allagamenti e danni: e’ il drammatico bilancio del nubifragio che nella notte ha investito il nord della Toscana e in particolare la provincia di Livorno, dove tra le 2 e le 4 sono caduti oltre 250 millimetri di pioggia, la stessa quantita’ che di solito cade in tre mesi. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha visitato la citta’ e ha annunciato che domani chiedera’ la proclamazione dello stato d’emergenza al governo. Nel frattempo la Regione ha stanziato tre milioni di euro per gli interventi piu’ urgenti. Domani scuole chiuse a Livorno e nel vicino comune di Collesalvetti. Le intense piogge, accompagnate da venti fortissimi, hanno fatto esondare fiumi e torrenti. A Livorno una villetta di inizio ‘900 vicino allo stadio e’ stata sommersa dall’acqua e vi e’ morta un’intera famiglia: un bambino con i genitori che si trovavano nel seminterrato, oltre al nonno che ha tentato di salvarli. L’uomo e’ riuscito a recuperare una nipotina di tre anni, Camilla, ma quando si e’ rituffato per salvare Filippo, il nipotino che poche ore prima aveva festeggiato il quarto compleanno, non ce l’ha fatta ed e’ deceduto. Una quinta vittima e’ un 70enne annegato in casa sempre a Livorno (la moglie la figlia si sono salvate salendo sul tetto), la sesta e’ un 44enne di Carrara deceduto a Montenero. Una settima persona e’ morta nel livornese in un incidente stradale che pero’ non e’ considerato direttamente collegato al nubifragio.

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Ad Ardenza e’ stato traTto in salvo un giovane rimasto per mezz’ora aggrappato in un canneto dopo essere uscito dalla casa invasa dalle acque straripate da un vicino rio. Nella citta’ labronica e’ stato dichiarato lo stato di calamita’ ed elevato al massimo il livello di allerta. Il sindaco Filippo Nogarin ha parlato di “citta’ devastata” e ha lamentato che non fosse stato diramato un avviso adeguato dalla Protezione civile (“per me arancione e’ diverso da rosso”, ha commentato alludendo al massimo grado di allerta lanciato invece per Genova e la Liguria). Le zone piu’ colpite del livornese sono quelle collinari di Montenero e di Monterotondo, dove ci sono stati smottamenti e frane, e poi Collinaia, Quercianella e Stagno. Danni e disagi anche a Prato, a Pontedera e nell’empolese. Gravi i problemi per la circolazione ferroviaria, con la stazione di Livorno chiusa e l’interruzione dei collegamenti con Pisa e Cecina. I treni a lunga percorrenza sono stati deviati via Firenze-Pisa. Annullato il derby di calcio Livorno-Lucchese che era in programma per oggi. Nel pisano a San Giorgio quattro ragazze sono state tratte in salvo in un sottopasso allagato dopo che si erano portate sul tetto della loro auto bloccata e a Marina di Pisa molte strade non erano piu’ percorribili per la caduta di massi e alberi. Molte strutture lungo la costa, tra cui un campeggio a Chioma, vicino a Cecina, sono state evacuate. La pioggia era cominciato a cadere dalle 20 di sabato e non ha smesso fino all’alba. In mattinata c’e’ stato un nubifragio anche su Roma con strade allagate e alberi caduti soprattutto nella zona nord, dove sono state deviate le corse di molti autobus. Nel pomeriggio la situazione e’ tornata lentamente alla normalita’ e si e’ potuta disputare regolarmente anche la partita Lazio-Milan.

LA RABBIA DEI CITTADINI 

“Non si può avere un rio che diventa portatore di morte”. Lapidari, pieni di rabbia, sono i commenti dei livornesi che hanno assistito, impotenti, alla devastazione della loro città, ad opera di un torrente, il Rio Ardenza che ha una portata molto bassa. Fino a questa notte, quando la bomba d’acqua pari a 250 millimetri in due ore ne ha portato all’esondazione. “Ma dovevano fare gli argini”, aggiunge Guido, che abita a pochi metri dalla palazzina crollata in via Rodocanacchi, dove sono morte quattro persone della stessa famiglia, compresa una bimba, Camilla, di tre anni. “In passato – si ricorda ancora in vari post Facebook- il livello dell’Ardenza, proprio a settembre, aveva fatto temere il peggio”. E, da quanto si apprende da fonti dell’amministrazione regionale, se da un lato il codice arancione lanciato dalla Protezione Civile era in linea con le precipitazioni poi avvenute, si dovrà innanzitutto affrontare la questione della manutenzione dei corsi d’acqua esondati a Livorno. In passato, si ricorda, in questi anni, molto è stato fatto per impedire, ad esempio al Serchio in lucchesia o all’Albegna nel grossetano, di seminare nuovamente distruzione e morte.

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