A Palermo torna il Minimo Festival del Piccolo Teatro Patafisico

A Palermo torna il Minimo Festival del Piccolo Teatro Patafisico
22 marzo 2019

Arriva la nona edizione del Minimo Teatro Festival del Piccolo Teatro Patafisico di Palermo. La nona edizione del Festival Nazionale di Corti di Danza e Teatro avrà luogo al Piccolo Teatro Patafisico dal 27 al 31 marzo. Delle 85 proposte ne sono state scelte 11. Come ogni anno, oltre ai corti in concorso, il pubblico potrà godere di due spettacoli fuori concorso che quest’anno sono: “Un po’ di più” di e con Lorenzo Covello e Zoé Bernabéu, spettacolo vincitore MTF 2017 che andrà in scena il 27 marzo alle ore 21 alla Sala Strehler del Teatro Biondo e “Kriptonite” con Giuseppe Macauda, regia Orazio Condorelli, menzione speciale MTF 2017 che andrà in scena il 31 marzo alle 21 al Piccolo Teatro Patafisico di via Gaetano La Loggia 5.

Il Festival è l’occasione per Palermo di accogliere compagnie e artisti da tutto il territorio nazionale che porteranno qui le loro opere e si contenderanno un premio di produzione in denaro (di mille euro) e la possibilità di partecipare di diritto a Presente Futuro – Festival internazionale del Teatro Libero di Palermo, partner del Festival. Gli undici corti saranno giudicati da una giuria che deciderà l’assegnazione di questi premi e di eventuali altre menzioni speciali. Novità dell’edizione 2019 è una tavola rotonda in programma per il 30 marzo, dedicata agli addetti ai lavori sui temi della formazione, coinvolgimento e partecipazione del pubblico in Teatro.

“La scelta della Giuria e degli spettacoli fuori concorso, – ha spiegato Rossella Pizzuto, fondatrice del Piccolo Teatro Patafisico – risponde sempre alla stessa esigenza che è quella da cui nasce il Festival: ossia sostenere le produzioni teatrali indipendenti, dando loro occasioni di visibilità e circuitazione e portare a Palermo occhi esperti che possano scambiare esperienze e pareri sia attraverso la discussione attorno ai lavori teatrali che, da quest’anno, anche rispetto alle dinamiche organizzative e alle riflessioni sui pubblici”.

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