“Paolo Conte, via con me”, un artista unico: da Venezia a grande schermo

12 settembre 2020

“Paolo Conte, Via con me” di Giorgio Verdelli, docufilm Fuori concorso alla 77^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è lo sguardo sul mondo di Paolo Conte, le cui canzone sono le più cinematografiche che esistano. Oltre 50 film, quasi tutti americani, hanno inserito “Via con me”, il capolavoro dell’artista astigiano. Il docufilm racconta un personaggio eclettico e, per certi versi, misterioso, attraverso quasi cinquant’anni di storia, non soltanto musicale. Una sorta di itinerario ideale, un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni del grande artista astigiano. Il film si inoltra nel labirinto delle suecanzoni, anche quelle scritte per gli interpreti più diversi (da Adriano Celentano a Enzo Jannacci,passando per Jane Birkin, Caterina Caselli e Bruno Lauzi, solo per fare qualche nome), oltre che nellabirinto delle sue passioni (il jazz, l’enigmistica, la pittura, il diritto, il cinema). Vedremo per la prima volta Conte disegnare nel suo studio di Asti, raccontando della sua musica.

In conferenza stampa oltre al regista anche i produttori Nicola Giuliano e Franco di Sarro e la manager Rita Allevato che ha fortemente voluto questo film . Assente il protagonista Paolo Conte che ha però inviato un messaggio in cui sottolinea di voler dedicare il film documentario a “Renzo Fantini manager e amico. Ringrazio la mia manager Rita Allevato che ha dato impulso a questo lavoro, il regista Giorgio Verdelli, regista napoletano simpatico e capace”. Conte ha anche ringraziato il direttore del festival, Alberto Barbera per avere inserito nella rassegna il documentario. ” Ringrazio tutti gli artisti e amici, scelgo un nome a caso il mio amatissimo Pupi Avati. In tanti anni di sogni e tanto lavoro mi sono sempre sentito libero di scrivere col mio stile che è di fatto l’amministrazione dei miei difetti, la percezione di godere del rispetto di tantissimi miei colleghi mi fa molto piacere grazie a tutti”.

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Il film è un racconto dove la voce narrante di Luca Zingaretti ripercorre la carriera di Conte dagli esordi ad Asti, a parlare di lui anche i tantissimi artisti, cantanti e attori, che ne raccontano la poetica straordinaria con aneddoti e ricordi. Il regista Verdelli ha spiegato che nel film “ci sono 35 brani, incluso ‘ Mi piace la moglie di Paolo Conte’ di Benigni che è anche depositata. Del resto, Conte lo dice sempre ‘Io ho un pubblico di nicchia ma ho molte nicchie che fanno un grande pubblico”. Nicola Giuliano, il produttore ha sottolineato che l’ incontro con Giorgio Verdelli è stato “musicale abbiamo parlato solo di musica, c’è l’orgoglio di avere partecipato a un lavoro di un mito assoluto, vedere associato il mio nome a quello di Paolo Conte è una grandissima soddisfazione professionale”.

A volere il docufilm e soprattutto a convincere Conte a realizzarlo è stata la manager da una vita, Rita Allevato. “Paolo Conte non ama apparire – ha raccontato . per fare questo docufilm, ho dovuto convincerlo ,lui non era disponibile, inizialmente”. Allevato ha poi annunciato che verrà creata una Fondazione Paolo Conte e “questo documento – ha aggiunto – farà parte della fondazione a scopo culturale e benefico. Dopo avere avuto il suo benestare, ho raccolto il materiale che era tantissimo. In questo documentario che manca la parte del tour in America, nel tempo potremmo recuperarlo per un secondo docufilm”. Nel film si parla soprattutto dell’arte di Paolo Conte, dei suoi testi cesellati e perfetti. Del resto, conferma Rita Allevato e il regista Verdelli, Conte è schivo, è sposato con la stessa donna Egle Conte da 45 anni, non ha figli, ama leggere e passeggiare coi suoi cani.

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“Non ho cercato lo scoop – ha spiegato Verdelli – Conte è talmente ricco della parte poetica. Mettendomi dalla parte dello spettatore a me interessa sapere come Conte ha scritto le sue canzoni. Conte ha una tale perizia di scrittura, le sue canzoni sono eterne, sono opere d’arte. E’ come sentire Michelangelo spiegare le sue opere.Le canzoni di Conte sono dei film, il cinema è presente in molti canzoni di Conte, ‘Bartali, Onda su onda, ‘Un fachiro al cinema’. Conte è il più cinematografico tra gli autori italiani e molte sue canzoni stanno nei film internazionali”. Il film è in uscita in 270 sale in Italia e si arriverà a 300 per l’uscita del film, Nexodigital 28-29-30 settembre come evento, appuntamento popolare in tutte Italia. All’estero grandissimo riscontro tra i 30-40 paesi.

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