Parisi si presenta al centrodestra: alternativo a Renzi e M5s. E strizza l’occhio a Salvini

Parisi si presenta al centrodestra: alternativo a Renzi e M5s. E strizza l’occhio a Salvini
2 agosto 2016

di Enzo Marino

“I dieci milioni di voti persi dal centrodestra quando era unito e al governo con la Lega un po’ sono andati a Grillo, quasi nessuno al Pd, moltissimi all’astensionismo” e ora vano recuperati. D’altra parte “anch’io nel 2013 non ho votato, era successo di tutto, ero deluso, poi tre anni dopo mi sono addirittura candidato sindaco.L`elettorato è sballottato tra la paura per i Cinquestelle e la delusione per Renzi, i voti torneranno se avremo buone idee e avremo la capacità di rigenerare la politica”. L’ex ad di Confindustria Stefano Parisi, incaricato da Silvio Berlusconi di riorganizzare Forza Italia e rigenerare il centrodestra, si presenta così parlando agli elettori ex Pdl e leghisti, come alternativa al Pd di Matteo Renzi e ai Cinque Stelle di Beppe Grillo e Luigi Di Maio. “Abbiamo – dice Parisi in particolare di Renzi- visioni alternative del futuro del Paese”. Mentre M5s “gioca la carta dell`antipolitica per raccogliere un consenso facile ma poi non ha una ricetta di governo: nessuno sa a cosa puntano cinque stelle: alla decrescita? alla riduzione delle libertà economiche? La verità è che non hanno soluzioni per i nostri problemi”. “Io -dice di contro di sé Parisi- non sono né di destra né di sinistra, perché destra e sinistra non esistono più. I cittadini, gli elettori, chiedono soluzioni pratiche non risposte ideologiche”.

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Mi definisco ‘liberal-popolare’: liberale non elitario, ossia ideologico a difesa di grandi interessi,ma popolare. E neppure populista, termine usato in modo sprezzante dalle elite europee che hanno fallito per minimizzare e denigrare le spinte popolari. Dobbiamo liberare le energie positive degli italiani, delle persone e delle imprese”. “Io – dice Parisi ammiccando ai leghisti – non sono moderato, anzi sono molto determinato. Si usa spesso il termine moderato ma solo per opporlo ai radicalismi. Io non sono un radicale ma credo che l`Italia abbia bisogno di un profondo cambiamento”. In questo senso Parisi è tutt’altro che indisponibile verso Matteo Salvini. “Lui indica problemi che esistono .Dobbiamo ricostruire -dice all’indirizzo del Carroccio- le basi ideali e programmatiche dell`area liberale popolare. Dobbiamo proporre soluzioni al malessere e alle fratture sociali presenti nel nostro Paese. Basta con le ipocrisie del politically correct care alla sinistra: non è tempo di buonismo su un tema così importante. Dobbiamo guardare ai problemi delle persone e delle imprese invece che ai posizionamenti politici”.

E pensare di cambiare la Ue. “Il malessere verso l`Unione Europea – dice della posizione di Salvini – è un sentimento diffuso. Dobbiamo cambiare l`Europa in profondità e rispettare il valore degli Stati nazionali. Ma sarebbe un errore uscire, diventeremmo più deboli e più poveri”. Quanto al referendum sulla riforma della Costituzione, precisa Parisi, “non ho mai cambiato idea. Non ho voluto prendere posizioni durante le elezioni convinto che milanesi non fossero interessati al referendum ma ai problemi della città. Finite le elezioni, ho detto quello che penso. Ad esempio che la riforma costituzionale elimina qualunque autonomia fiscale a livello locale”. In ogni caso, “ora il mio incarico riguarda Forza Italia: sono stato incaricato da Berlusconi di presentargli un progetto per il suo rilancio Ho totale libertà di pensiero e di spirito. In contemporanea sto curando la mia iniziativa parallela del 16 e 17 settembre, autonoma dai partiti. Non ho ancora nessuna squadra. Ho intorno molte persone e non solo politici: imprenditori, intellettuali, liberali. Iniziamo a dare un contributo di idee con persone che vengono dal mondo del lavoro e dell`impresa”.

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