Patto centrodestra-Italia viva al Senato, governo sotto due volte

Patto centrodestra-Italia viva al Senato, governo sotto due volte
Senato
18 novembre 2021

E’ una maggioranza nella maggioranza quella che oggi in aula al Senato ha mandato sotto il governo Draghi due volte nel corso dell’esame del decreto capienze: due emendamenti che avevano il parere negativo del governo sono stati approvati con i voti non solo del partito di opposizione Fdi ma dei partiti di centrodestra di governo, Lega e Fi, e di Italia Viva. Più di un campanello d’allarme per Palazzo Chigi, “il caos parlamentare” da qui all’elezione del capo dello Stato, secondo qualcuno nel governo. Nel merito, con il parere contrario del governo passano due emendamenti frutto di un vero e proprio patto tra centrodestra e Italia Viva: viene approvata con 111 voti a favore e 97 contrari la capienza al 100% per i bus turistici, inizialmente proposta da tutti i gruppi ma poi non condivisa dall’esecutivo. Pd, Leu e M5s si allineano, i renziani e il centrodestra votano comunque sì.

In cambio il centrodestra vota a favore di un emendamento di Giuseppe Cucca (Iv) per l’aumento a 68 anni nel periodo di emergenza Covid dei limiti anagrafici per l’iscrizione all’elenco nazionale dei direttori generali in materia di personale sanitario in Asl, Ospedali ed altri enti del Ssn. I sì 116, 91 contrari e 11 astenuti. A scorrere i tabulati delle votazioni salta all’occhio che l’emendamento che manda sotto il governo sui bus turistici viene votato anche dalla ministra per la Disabilità Erika Stefani (Lega) che lascia in fretta il Consiglio dei ministri per andare contro il governo di cui fa parte. Idem la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni (Lega). Lo stesso avviene per l’emendamento Cucca sui medici che raccoglie in più anche il sì del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5s). “Centrodestra e Iv chiariscano se hanno ancora fiducia nel governo Draghi. Sono convinta che serva davvero un metodo di lavoro condiviso in vista dell’iter parlamentare della legge di bilancio. Il Pd è al governo con serietà e responsabilità. Mi domando se anche Lega, FI e IV si stiamo comportando nello stesso modo”, dichiara la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

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In aula interviene Gianluca Castaldi (M5s) che osserva: “A me fa molto piacere che il Parlamento si prenda questa libertà. Ne sono felicissimo, ma questa, però, deve essere libertà di ogni forza politica, perché i bus turistici devono sapere che il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico hanno la stessa identica volontà di dare loro una mano, ma non mettono in difficoltà il presidente Draghi, votando come Lega, Forza Italia e Italia dei Vivi o Forza i Vivi, come si chiamano, mettendo così in difficoltà la maggioranza. Questo deve essere messo in chiaro e deve restare agli atti. Quindi, chiedo al Ministro per i rapporti col Parlamento che venga immediatamente avvisato il Presidente del Consiglio di questi comportamenti di alcune forze di maggioranza”. Draghi insomma deve sapere che non ci sono tutti questi draghiani in Parlamento e cominciare forse a preoccuparsi delle dinamiche parlamentari. Dalle parti del Pd l’operazione viene vista come una prova di forza in vista delle elezioni del capo dello Stato: centrodestra e Italia Viva dimostrano che hanno in mano loro la partita del Quirinale mentre Dem, Cinque stelle e Leu potrebbero non toccare palla. 

Con queste manovre si complica anche l’esame della legge di bilancio ancora appeso alla scelta del relatore: se lo litigano M5s da un lato, e Pd e Leu dall’altro. Con i 5 stelle che si sentono accerchiati. Se gli viene sfilato il relatore della manovra, sembrerebbe completata, secondo l’analisi di un senatore, l’operazione contro il Conte 2 che li voleva nell’angolo. A partire dall’esclusione sulla partita della Rai fino alla legge di bilancio con cui ci sono in ballo 600 milioni per le modifiche parlamentari (reddito cittadinanza e superbonus quelle che stanno a cuore al partito di Giuseppe Conte). E a proposito di Conte c`è anche la lettura secondo la quale alla fine al presidente dei 5 stelle potrebbe non dispiacere se saltasse il quadro politico e si andasse a votare. Perché enfatizzare il fatto che vengono bastonati ad ogni pie’ sospinto se non per poi dire: “Vedete? Non ci vogliono, si può solo prenderne atto…”.

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